Dopo l’espisodio di Cardano al Campo (Varese) la cronaca registra un altro episodio di violenza in un ente pubblico. Un uomo è entrato nel municipio di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, con una tanica di benzina e un accendino, minacciando di dare fuoco al Comune. Sono intervenuti i carabinieri e lo hanno bloccato. E’ successo poco prima delle 8.30. L’uomo è arrivato in Comune e ha chiesto un colloquio con il sindaco Simone Gamberini, facendo riferimento ad alcuni problemi personali. Ha minacciato quindi di dar fuoco ad una stanza dove era stato fatto sedere. E’ stato immediatamente dato l’allarme e i militari della Compagnia di Borgo Panigale sono intervenuti con alcune pattuglie. L’uomo è stato raggiunto e tranquillizzato, gli sono stati tolti tanica e accendino.

Si tratta di un 52enne in carico da 20 anni ai servizi sociali e in cura per problemi psichiatrici che già due anni fa esatti, il 2 luglio 2011 aveva dato fuoco in un ufficio Asl e aveva tentato subito dopo di appiccare il fuoco proprio in municipio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che insieme ai vigili urbani sono intervenuti per sventare il peggio, l’uomo dopo essersi cosparso di benzina e aver gettato il liquido sul pavimento di una stanza del palazzo civico, ha preso in mano un accendino minacciando di darsi fuoco perché il Comune non si sarebbe sufficientemente preso cura di lui, di sua moglie e dei suoi due figli.

Con l’arrivo immediato degli agenti l’uomo, che per l’episodio di due anni fa era stato condannato a 5 mesi, è stato calmato. Portato in una stanza attigua ha incontrato sia gli assistenti sociali, sia il sindaco. I carabinieri lo hanno denunciato a piede libero.

E’ una persona che ha dimostrato una certa attitudine a utilizzare il fuoco per le sue azioni, ma oggi ho avuto la sensazione che il suo fosse solo un atto dimostrativo e non avrebbe mai azionato quell’accendino”, spiega al Fatto quotidiano il sindaco di Casalecchio Simone Gamberini. “L’avevo incontrato diverse volte negli ultimi prima di oggi, spesso in una caserma dei Carabinieri”. L’uomo per un anno, a seguito della condanna per i fatti di due anni fa, aveva avuto un divieto di avvicinamento al palazzo comunale. Ma da metà del 2012 aveva ripreso le sue visite negli uffici dell’ente pubblico, in cerca di aiuti e di assistenza. La causa scatenante per il raptus, avrebbe raccontato l’uomo, sarebbe stata tra le altre una richiesta di soldi da parte del figlio per andare in Riviera a seguire Notte rosa venerdì prossimo.

“L’uomo è stato titolare di borsa lavoro. Suo figlio al momento lavora in una struttura comunale, anche lui con una borsa. La sua famiglia abita in una casa popolare e da 11 mesi non paga l’affitto, ma non c’era alcuna procedura di sfratto”, dice ancora il primo cittadino. Poi Gamberini conclude: “Sono preoccupato, Ci sono persone che hanno molto meno, che vivono in macchina, che hanno perso il lavoro e spesso mi dicono di volerla fare finita”.

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