Il vento nuovo di Papa Francesco si è abbattuto sullo Ior, spalancando le porte dello Ior, la banca vaticana. Ne escono il numero uno e il numero due dell’Istituto, Paolo Cipriani e Massimo Tulli, indagati per violazione delle norme antiriciclaggio, senza che il segretario di Stato Tarcisio Bertone muovesse un dito. Ora le funzioni di direttore dello Ior sono state assunte dal presidente, il tedesco Ernst von Freyberg. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il coinvolgimento dello Ior nell’indagine su Nunzio Scarano. Il monsignore salernitano è stato arrestato venerdì scorso con l’accusa di avere corrotto l’agente dei servizi segreti italiani Giovanni Zito perché riportasse in Italia 20 milioni di euro giacenti sul conto di un broker in Svizzera, anche lui arrestato. Attività bancarie che imbarazzano la Santa Sede. Anche perché dalle interecttazioni telefoniche dell’indagine emerge anche il direttore della gendarmeria vaticana Domenico Giani. Insomma, un “sistema nel sistema Ior“. Intanto si va verso una richiesta di archiviazione per la posizione dell’ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, che era coinvolto in una inchiesta riguardante la movimentazione di 23 milioni e la violazione delle norme contro il riciclaggio. Di tutto questo David Perluigi (ilfattoquotidiano.it) ne ha parlato dagli studi della web-tv del Fatto con Marco Lillo (Il Fatto Quotidiano) e Francesco Antonio Grana. Potete interagire inviando commenti e domande attraverso i social network de Il Fatto. Per Twitter gli hashtag sono: #FattoTv #tempIOR #Vaticano

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