Tutti contro Jose Manuel Barroso. Il primo ad attaccare il presidente della Commissione europea è stato il ministro francese per il Rilancio Produttivo, Arnaud Montebourg, socialista, che nei giorni scorsi si è schierato contro Barroso definendolo “il combustibile del Front National e il combustibile di Beppe Grillo“. 

E il ministro ha incassato l’appoggio del resto dell’esecutivo. ”I termini usati sono il segno di un parlar franco che conosciamo bene nel ministro per il Risanamento produttivo”, ha detto la portavoce del governo di Parigi, Najat Vallaud-Belkacem aggiungendo: “Di fondo, il suo messaggio, vale a dire l’aver ricordato alla Commissione europea che i governi europei e i popoli che rappresentano hanno tutto il loro ruolo da svolgere sulla scena europea (…), è una dichiarazione che condividiamo”.

Barroso, in seguito alle polemiche sull’eccezione culturale, aveva affermato: “La polemica sull’eccezione culturale è senza senso (…) Certi sovranisti di sinistra fanno esattamente gli stessi discorsi degli estremisti di destra” e aveva accusato la Francia di essere  “reazionaria“.

Le parole di Montebourg sono state definite dalla portavoce del governo “una reazione alla frase a dir poco infelice pronunciata dal presidente della Commissione europea”. Inoltre, “se rimettiamo tutto nel loro contesto, ciò che è realmente problematico in origine, sono proprio le parole di Barroso. E questo gli è stato chiaramente detto in uno scambio diretto con il presidente della Repubblica” Francois Hollande, ha detto ancora la Belkacem, aggiungendo: “Le cose sono chiare, da una parte e dall’altra, dobbiamo vegliare a non alimentare le tensioni oltre la ragione. Ma è anche utile che il presidente della Repubblica e il governo francese affermino la loro concezione dell’Europa, che è un’Europa dei popoli, fatta da un progetto di società e non solo un’Europa dei mercati”.

Poi è stato il turno del presidente dell’Assemblea Nazionale francese, Claude Bartolone, che dalle pagine del quotidiano Le Parisien ha definito lo spagnolo “un uomo superato“. “Quando Angela Merkel dice che è un errore di casting, ha ragione – ha proseguito Bartolone – non ha capito niente del film. Il suo modo di agire è insopportabile“. “A fine mandato – ha continuato Bartolone – sembra non avere più complessi (…) il suo liberalismo torna al galoppo. Ma soprattutto, Barroso incarna un’Europa che non corrisponde più al mondo attuale. E’ l’Europa del ventesimo secolo, quella della libera circolazione delle merci e dei capitali, della marcia forzata verso l’austerità”. 

Articolo Precedente

Modello Cipro all’Ecofin: il sottile confine tra sommersi e salvati

next
Articolo Successivo

Banche Ue, ok al “fallimento ordinato” con salvataggio a cura di soci e creditori

next