Il caso Edward Snowden potrebbe incidere anche sui rapporti Usa-Russia. La fuga da Hong Kong dell’ex analista che ha svelato come i servizi segreti americani spiassero il mondo ha avuto come prima tappa Mosca. Per questo il presidente russo Vladimir Putin ha voluto spiegare che il suo arrivo è stato una sorpresa e che la talpa del datagate non ha commesso nessun delitto. Da Helsinki Putin, ex alto dirigente del Kgb, fa sapere che l’uomo più ricercato dagli americani non ha avuto nessun contatto con i servizi russi: “I servizi segreti non lavorano con lui”, ha detto il presidente.

Snowden “è un uomo libero e non verrà estradato verso gli Stati Uniti non essendoci nessun trattato in materia” riferisce la tv Rossia 24. Putin ha ribadito: ”è una person alibera, e quanto prima sceglierà il punto finale del suo soggiorno, tanto meglio sarà per lui e per tutti noi. Spero che non avrà ripercussioni sui nostri rapporti con gli Usa. Spero che i nostri partner lo capiscano”.

Ma gli Stati uniti non solo non capiscono, ma insistono: ”La richiesta di estradizione di Edward Snowden si fonda su chiare basi legali” fa sapere la Casa Bianca replicando a Putin. Nonostante la mancanza di un trattato per l’estradizione con la Russia, esistono “chiare basi legali” per espellere Snowden dal paese “sulla base dello status dei suoi documenti di viaggio e delle accuse nei suoi confronti”, afferma la portavoce Caitlin Hayden. Washington chiede al governo russo di espellere Edward Snowden senza alcun ritardo.

L’intelligence americana sta cercando di capire quali informazioni riservate siano in possesso di Edward Snowden, nel timore che le abbia rivelate ai servizi cinesi e russi. Squadre di analisti sono al lavoro presso la National Security Agency (Nsa) per determinare l’estesa delle informazioni venute in possesso  del fuggiasco e i loro eventuali effetti sulla sicurezza nazionale, in un compito che secondo funzionari americani “potrebbe durare al minimo un paio di mesi”. Appare infatti chiaro che Snowden non ha rivelato alla stampa tutte le cose di cui è venuto a conoscenza. E i servizi americani lavorano sulla base dell’assunto che cinesi e russi ne abbiano approfittato, anche se non vi sono prove in proposito e se Wikileaks, che ha preso Snowden sotto la sua ala, ha smentito questa ipotesi. “Sono certo che l’intelligence cinese ci abbia messo sopra le mani – afferma un ex agente americano che ha lavorato in Russia – se hanno copiato gli hard drives e gli hanno poi restituiti, allora ora la roba ce l’hanno anche i russi”. Un timore che aumenta più passa il tempo che Snowden continua apparentemente a trascorrere all’aeroporto di Mosca, dove è arrivato domenica proveniente da Hong Kong.

 

 

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