Blitz dei talebani nel cuore di Kabul. Un commando di cinque uomini, fra cui un kamikaze, ha attaccato una zona del centro della città, in Afghanistan, giungendo a pochi passi da uno degli ingressi del palazzo presidenziale, in uno scontro durato 90 minuti che si è concluso con l’uccisione di tutti i protagonisti dell’attacco. Intanto, quasi nelle stesse ore, nella provincia meridionale di Kandahar un ordigno, probabilmente collocato dagli stessi talebani, causava la morte nel distretto di Khakriz di otto donne e due bambini.

Secondo una prima ricostruzione dell’incidente di Kabul, nel giorno in cui era stata annunciata una conferenza stampa del presidente Hamid Karzai, probabilmente insieme all’inviato speciale americano James Dobbins attualmente in Afghanistan, gli insorti sono riusciti a superare un check point della sicurezza nei pressi del palazzo presidenziale, presentandosi con documenti VIP falsi a bordo di una Land Cruise blindata. Dopo essere penetrati quindi nell’ “anello di acciaio“, un kamikaze si è fatto esplodere nella zona di Shash Darak mentre gli altri hanno lanciato bombe a mano e utilizzato le armi automatiche, ingaggiando uno scontro a fuoco con gli uomini che proteggevano non solo il palazzo di Karzai, ma anche l’Hotel Ariana (utilizzato dalla Cia) ed il ministero della Difesa.

Intanto il portavoce degli insorti, Zabihullah Mujahid, rivendicava l’operazione: “Proseguendo la campagna di primavera Khaled bin Walid un ampio gruppo di mujaheddin votati al sacrificio hanno attaccato il palazzo presidenziale, la sede della Cia ed il ministero della Difesa nel cuore di Kabul”. Le forze di sicurezza afghane hanno avuto presto la meglio senza bisogno di un intervento della Nato. Il comandante della polizia di Kabul, generale Mohammad Ayoub Salangi, ha potuto annunciare quindi che “l’attacco è terminato e gli aggressori sono stati uccisi”. Va infine detto che secondo i media locali, oltre ai cinque membri del comando sarebbero morti anche due uomini della sicurezza afghana.

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