Trentanove serate d’estate nella “sala” più bella del mondo in compagnia di Jack Nicholson, Gian Maria Volonté, Anna Magnani, Orson Welles e Werner Herzog. Questa la punta dell’iceberg dei protagonisti delle proiezioni in piazza Maggiore di Sotto le stelle del cinema: la rassegna organizzata dalla Cineteca di Bologna che dal 21 giugno al 30 luglio 2013 allieterà le serate dei bolognesi che potranno (ri)vedere, gratuitamente, i capolavori del cinema: restauri, copie dei classici, titoli più recenti, sullo schermo più grande d’Europa nella piazza centrale della città.

Più di duemila posti a sedere, e almeno il doppio in piedi, per lo spettacolo unico delle 22 che quest’anno apre con Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni (21 giugno); omaggio sia al regista ferrarese di cui si è appena chiusa una mostra a Ferrara, sia all’icona simbolo che troneggia su tutti i cartelloni della città: Jack Nicholson, amico di Antonioni con cui ha collaborato in Professione: Reporter.

Al monumento vivente dalle sopracciglia arcuate, newyorchese, classe ’37, la Cineteca offre un fuoco di fila nella programmazione verso fine luglio: il 20 L’ultima corvée (1973), misconosciuto titolo di un autore spesso dimenticato come Hal Ashby; il 21 Chinatown (1974) capolavoro “minore” di Roman Polanski con un Nicholson ferito al naso per metà film; il 22 tocca allo storico Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman (1975); mentre il 23 in cartellone è About Schmidt di Alexander Payne (2002).

Sotto le stelle del cinema è però molto altro. A partire della due giorni dedicata a Gianni Celati (22 e 23 giugno) con quattro documentari realizzati dallo scrittore lombardo che li presenterà sul palco di Piazza Maggiore: Strada provinciale delle anime (1991) e Il mondo di Luigi Ghirri (1999) la prima sera; Case sparse. Visioni di case che crollano (2002), Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal (2010).

Poi ancora dal 24 al 28 giugno: in occasione del Divorzio all’italiana di Giorgio Battistelli, che il Teatro Comunale di Bologna ha appena portato in scena, in piazza verrà proiettato il capolavoro cinematografico che lo ispira: Divorzio all’italiana di Pietro Germi; il 25 giugno si prosegue con Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica; il 26 giugno, è in programma Silver Lode – La campana ha suonato, realizzato nel 1954 del cineasta statunitense Allan Dwan; infine il 27 è il turno di Re per una notte di Martin Scorsese, assaggio dell’omaggio a Jerry Lewis che vedremo, come per De Sica, al Cinema Ritrovato.

Da sabato 29 giugno a sabato 6 luglio la programmazione in piazza s’intreccia con quella de Il Cinema Ritrovato che concluderà tutte le sere in Piazza Maggiore le sue lunghe giornate di proiezioni diurne in quattro sale cinematografiche (Scorsese e Mastroianni del Cinema Lumière, il Cinema Jolly e il Cinema Arlecchino), proponendo titoli di assoluta qualità nei restauri de L’Immagine Ritrovata: la Carmen di Cecil B. DeMille (1915) a cui seguirà A Burlesque on Carmen, parodia di Charles Chaplin, sempre del 1915, il restauro di The Lusty Man – Il temerario di Nicholas Ray, il Falstaff di Orson Welles, la prima assoluta del restauro di Badlands – La rabbia giovane di Terrence Malick, la prima mondiale del restauro di Roma città aperta di Roberto Rossellini; I proscritti di Victor Sjöström, e il 5 direttamente da Cannes Hiroshima mon amour, pietra angolare della Nouvelle Vague a firma Alain Resnais.

Altre serate, tra le tante, assolutamente da non perdere sono quelle più cinefile dell’omaggio a Ernst Lubitsch, giusto per capire com’è nata la commedia brillante (il 13 luglio Mancia competente (1932); il 14 luglio, Partita a quattro – Design for Living (1933); il 15 luglio Ninotchka (1939) interpretato da un’inarrivabile Greta Garbo; e il 16 il memorabile Scrivimi fermo posta (1940) ); e poi l’omaggio a Gian Maria Volonté, volto simbolo del cinema italiano d’impegno civile, quello di Gian Maria Volonté con le proiezioni, dal 17 al 19 luglio de Il caso Mattei di Francesco Rosi (1972), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri (1970), Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi (1979). Da ricordare anche in chiusura (30 luglio) la proiezione del capolavoro di Werner Herzog, Fitzcarraldo.

Infine buone notizie per la Fondazione Cineteca di Bologna che vede l’ingresso di nuovi soci (sostenitori, e non fondatori però) dopo un anno e mezzo da nuovo ente giuridico: parliamo della francese Pathé, ovvero di una delle più importanti realtà cinematografiche al mondo (l’ultimo film di Sorrentino, La grande bellezza, è coprodotto da loro, n.d.r.), il mecenate indiano Shivendra Singh Dungarpur, che ha conosciuto il lavoro della Cineteca felsinea grazie ai restauri, realizzati in partnership con la World Cinema Foundation di Martin Scorsese, di alcuni capolavori dimenticati del cinema indiano; e il Gruppo Hera, che già da sponsor esterno ha finanziato i lavori della Cineteca.

 

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