Un cane da riporto al servizio del Partito Democratico. All’alba della seconda consultazione per ratificare l’espulsione della senatrice Adele Gambaro, Beppe Grillo sul blog risponde con una risata e un attacco a quello che molti chiamano il “pontiere” che da sinistra cerca di dialogare con i 5 Stelle. Un articolo all’insegna dell’ironia come non se ne leggeva da molto tempo. “Pippo non lo sa“, recita il titolo e dal sito si lancia un sondaggio: “Civati vorrebbe essere come noi, ma è uno di loro. Per salvarlo da questa schizofrenia politica cosa offriresti a Bersani per portare Pippo nel M5S?”

A infastidire il leader a 5 Stelle è la confidenza del deputato con i parlamentari grillini e i suoi tentativi di dialogo. “Pippo ormai passava più tempo con i parlamentari a 5 Stelle che con i suoi compagni di partito. Su questo punto va capito, non c’era scelta. Si immedesimò nella parte al punto da approvare all’istante, ma mai votare, tutte le proposte del M5S. Era uno di loro, ma anche uno di noi. Un perfetto cane da riporto. E poi attacca Pierluigi Bersani, l’ex leader del Partito Democratico che come consuetudine chiama come il personaggio del cartone animato “I Puffi”: “Ogni sera Gargamella, sull’uscio della trattoria di Bettola, le maniche arrotolate aspettava Pippo con il parlamentare in bocca. Gargamella sognava i deputati degli altri per un Governo nuovo, di ascari al servizio del pdmenoelle al Senato”.

Grillo nel sondaggio online offre sette ‘opzioni’ agli utenti web con le quali attacca Pier Luigi Bersani; Antonio Ingroia; gli ex cinque stelle Marino Mastrangerli, Giovanni Favia e Federica Salsi. “Cosa offriamo? Un milione di euro con pubblica sottoscrizione per i debiti del partito da consegnare a Misiani; Un Ingroia riciclato corredato da Diliberto e Ferrero per un’autentica sinistra di popolo; Favia e Salsi in coppia su Rai 3 per una stagione; Un Mastrangeli come capo redattore aggiunto dell’Unità; Un inceneritore a Bettola per portare fresche neoplasie ai suoi concittadini; Una centrale nucleare di quarta generassssione in Emilia Romagna”, scrive Grillo lasciando aperta la settima possibilità (“scrivi la tua offerta”)”.

Civati sarebbe stato il pontiere per intavolare una trattativa, scrive Grillo: “Pippo era l’uomo giusto, faccino da seminarista, occhi da cerbiatto, ciuffo da ragazzo progressista. Cene su cene, ammiccamenti, inviti, proposte a lume di candela. La vita extraparlamentare di Pippo era intensa. A capotavola parlava e parlava di vittorie della sinistra unita grazie a senatori del M5S che sposavano la “responsabilità” verso il Paese”. Sono le sirene denunciate da molti giorni: “Forse qualcuno ci ha creduto a questo novello Lucignolo che ha il compito di trasformare dei parlamentari in ciuchini nel Paese dei Balocchi del pdmenoelle in cui tutti diventano servi di Berlusconi. Il contatto continuo con i parlamentari del M5S ha però prodotto un’osmosi, un processo di alterazione genetica in Pippo”. Sembra uno del Movimento, scrive e quindi è giunta l’ora di “comprarlo” in cambio di qualcosa. “E’ necessaria un’offerta per sottrarlo all’ambiguità che di certo lo divora. Vorrebbe essere come noi, ma è uno di loro. Per salvarlo da questa schizofrenia politica che lo ridurrebbe peggio di Veltroni, una sorte che non auguro a nessuno, lancio un sondaggio per la migliore offerta a Bersani”.

Una storia di dialogo e trattative che va avanti da molto tempo secondo l’ex comico: “In principio fu lo scouting tra i parlamentari a 5 Stelle”, scrive Grillo, “Fallì. Poi Gargamella disse a Pippo Civati “Vai e torna con senatori e deputati pentastellati”. Lui andò. Parlò, affabulò, contattò, cenò. Pippo era l’uccello da richiamo perfetto. Al suo verso di pdimenoellino buono si aggiunsero altre voci”. La risposta arriva dopo ipotesi e supposizioni di contatti tra il deputato e i fuoriusciti. “I trombati e i civati cantarono insieme. La voce squillante della Sonia Alfano in scadenza da europarlamentare, l’Ingroia di ritorno dai monti dopo il trionfo elettorale, filosofi e intellettuali della caratura di Flores D’Arcais, portasfiga d’annata”.

E conclude con la nota canzone di Rita Pavone: “Pippo non lo sa“: “Pippo Pippo non lo sa/ che quando passa ride tutta la città/ e le sartine dalle vetrine/ gli fan mille mossettine/ ma lui con grande serietà/ saluta tutti fa un inchino e se ne va/ si crede bello come un Apollo/ e saltella come un pollo”.

Articolo Precedente

Berlusconi: “Io nemico della Ue? Falso. Fedeltà al governo Letta”

next
Articolo Successivo

M5S, nuovo caso. Pinna: “Io resto”, ma un deputato ne chiede l’espulsione

next