Oggi è un semplice deposito di benzina, ma in passato la raffineria è stata una delle più importanti in Italia. In quegli anni, secondo i magistrati della città lombarda, sono state sversate al suolo  “sostanze inquinanti che penetravano nel terreno e nella falda acquifera”. Ma al procedimento contro la proprietà libica nessuna istituzione cremonese è ricorsa come parte civile  “Una sudditanza dovuta alla decennale dipendenza economica della città verso l’azienda”, dicono i cittadini  di Fabio Abati

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Mare fritto all’italiana

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Rapporto Ecomafie 2013, Legambiente: “Con la crisi aumentano i reati ambientali”

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