Nata nel 1896, 170 dipendenti, 20 filiali in tutta Italia e brevetti di alta tecnologia, come il ginocchio e la caviglia elettronica: orgoglio della laboriosa Bologna, eccellenze di livello europeo, la officine Rizzoli è fallita il 24 gennaio scorso. Eppure è ancora un’azienda eccellente. Infatti continua a produrre: “È vero che la società era insolvente e quindi andava dichiarata fallita – spiega il curatore fallimentare Marco Zanzi -, ma è altrettanto vero che si tratta di un’azienda eccellente, con prodotti validi, che può ancora stare sul mercato. Per questo che il Tribunale ha autorizzato la continuazione dell’attività: per non liquidare l’azienda e realizzare la sua vendita unitaria”. Ma se può stare sul mercato, allora, perché è fallita? “Per tre cause: il ritardo dei pagamenti da parte del Servizio sanitario nazionale, i debiti con le banche, l’inadeguatezza del nomenclatore tariffario di Antonio Massari e David Perluigi, montaggio e grafica Gisella Ruccia

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