Soldi per nascondere la polvere sotto al tappeto. Accordi di riservatezza praticamente forzati e ripagati a suon di denaro contante. Il tutto per vietare a dipendenti e manager di parlare degli scandali della sanità britannica, di rivelare su pressione dei giornalisti particolari scottanti e di alimentare il fuoco dei frequenti attacchi della stampa al servizio sanitario nazionale del Regno Unito. Questo è il nuovo scandalo che ha colpito il National health service (Nhs) che gestisce la salute pubblica in Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Tutto è emerso grazie un parlamentare conservatore, Stephen Barclay, che ha fatto ricorso al Freedom of Information act – la legge che garantisce la trasparenza di tutto ciò che è pubblico – e ha scoperto che, dal 2008 a oggi, l’Nhs ha speso oltre 2 milioni di sterline, pari a 2 milioni 600mila euro, in almeno 52 casi di accordi di riservatezza imposti ai dipendenti. Così, ora, da più parti si chiedono le dimissioni di “Sir” David Nicholson, capo dell’Nhs e personaggio che ora, si dice a Westminster, “non poteva non sapere”.

I cosiddetti “gagging orders”, in realtà, sono assai diffusi nel Regno Unito. Il termine si riferisce a un divieto di parlare imposto da un giudice in casi particolarmente sensibili, ma, per estensione, ora si riferisce anche al caso di un ordine imposto da un’azienda pubblica o privata nei confronti dei suoi dipendenti. Piccolo particolare, la legge vieta questi gagging orders nel caso sia in pericolo la vita delle persone e, spesso, l’Nhs li ha imposti – così pare emergere – in casi di malasanità. Come nel caso dell’ospedale di Stafford dove – si sta indagando – dal 2005 al 2008 oltre 1.200 persone sarebbero morte per “gravi negligenze”. Ora Nicholson, che andrà in pensione nel marzo del 2014, si trova appunto al centro del fuoco incrociato di conservatori e laburisti. La sua colpa? Non aver ammesso le sue colpe, appunto, e aver fatto intendere di essersi trovato, durante la sua carriera, di fronte a un solo caso di dipendente “silenziato”. Tuttavia le cifre ottenute dal parlamentare Barclay sembrano contraddire la versione di Nicholson. E ora, appunto, la richiesta di dimissioni, richiesta questa volta più che bipartisan.

Tuttavia, si teme ora, il numero di questi casi potrebbe essere di molto superiore, in quanto la ricerca di Barclay ha riguardato solo tre quarti degli ospedali, non la totalità, e non ha indagato medici di famiglia, servizi di ambulanze e servizi di salute mentale. Nicholson – che era a capo della sanità del West Midlands proprio durante lo scandalo dell’ospedale di Stafford, che è in quell’area – ora sarà molto probabilmente chiamato a dare la sua versione dei fatti in parlamento. Barclay, intanto, dice: “Non è pensabile che l’uomo a capo dell’Nhs non sapesse che gli impiegati che minacciavano di parlare venissero messi a tacere da offerte di soldi, spesso dimissioni dorate in cambio di un voto di silenzio. La cultura all’Nhs deve cambiare. Quante vite umane sono state messe a rischio da questo tipo di comportamento?”.

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