Quello attuale è un governo di “sopravvivenza istituzionale” e adesso il problema è farlo vivere “per un’esigenza minima di stabilità”. Poi, “ognuno riprenderà la sua strada”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una videointervista con Eugenio Scalfari pubblicata sul sito di Repubblica, spiega che la priorità per il Paese è di “creare le condizioni, anche con una certa discrezione, per una intesa per una nuova legge elettorale, indipendentemente dai correttivi urgenti che possa suggerire la Corte costituzionale“. E precisa di non essere “intenzionato a rivivere l’incubo di quei mesi durante i quali nella commissione Affari costituzionali del Senato si è pestata l’acqua nel mortaio e non si è stati capaci di partorire nessuna riforma elettorale avendo tutti i partiti giurato che bisognava farla”.

Il Capo dello Stato insiste sull’importanza delle riforme per il Paese che “devono essere nella maggior misura possibile concordate, fermo restando che poi un’alleanza politica è sempre un’alleanza a termine, in modo particolare quando è un’alleanza eccezionale come lo è quella attuale”. E parla anche della sua rielezione al Quirinale. “Sono stato quasi costretto ad accettare la candidatura a una rielezione o a una nuova elezione come presidente della Repubblica, essendo profondamente convinto di dover lasciare. Ma le ragioni per cui non potevo non accettarla sono note”. Poi, ricordando le fumate nere delle prime votazioni, precisa che in quel momento era chiaro “il senso dell’impotenza parlamentare ed istituzionale”. Ragione che lo ha spinto e “allora ho detto di sì per senso delle istituzioni, perché ho ritenuto si dovesse salvaguardare la continuità istituzionale”. 

”Abbiamo vissuto un momento terribile – ricorda – in cui ci si domandava se l’Italia avrebbe avuto un governo, nelle condizioni in cui è il Paese. E abbiamo assistito a qualcosa cui non avevamo assistito nel passato”. Nei giorni scorsi, inoltre, il Quirinale era intervenuto duramente contro la stampa e Il Fatto per “il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente della Repubblica alla durata dell’attuale governo“, a seguito dell’intervista a Barbara Spinelli. ”Mi si permetta di dire che a circa 40 giorni” dall’investitura del governo, ha commentato, “vedo serpeggiare la preoccupazione che questa alleanza possa durare troppo, anzi, per l’eternità: francamente sono un po’ sbalordito”. 

La Repubblica tradita

di Giovanni Valentini 12€ Acquista
Articolo Precedente

Consiglio d’Europa, da Dell’Utri a Ciarrapico i trombati restano a Strasburgo

next
Articolo Successivo

Maroni: “Bossi? Il segretario sono io. E il governo durerà fino ad inizio 2014”

next