Una cattedrale nel deserto blindata da un cordone di polizia in assetto antisommossa per tenere alla larga una cinquantina di No Tav e qua e là qualche cantiere ancora aperto. Così si è presentata la nuova avveniristica stazione Tav Mediopadana di Reggio Emilia all’inaugurazione che si è tenuta in mattinata. Assente Enrico Letta, la cui partecipazione inizialmente era data per certa, al suo posto il ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi e quello per gli Affari regionali Graziano Delrio. Ma soprattutto, un po’ a sorpresa, ecco Romano Prodi e Pierluigi Bersani, per la prima volta insieme dopo la vicenda dei 101 franchi tiratori e dopo l’addio del politico di Bettola alla segreteria Pd. Entrambi furono tra i fautori della grande opera quando erano al governo, uno come premier, l’altro come ministro. “Sempre una festa rivedere Romano”, ha detto l’uno. “Sono sempre stato contento di lavorare con Pierluigi, perché ci devono essere problemi? I rapporti tra le persone vanno sempre al di là dei problemi politici, in un paese civile”, ribatte l’altro  di David Marceddu

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Letta: “Sciogliere i nodi istituzionali. Nessuna alternativa a questo governo”

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