L’Italia ha bisogno di un esecutivo che assicuri “stabilità e governabilità” e che “sappia che crescere si può”, senza ” essere soggetto a continue fluttuazioni”. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, a Milano all’assemblea dell’Assocalzaturifici, fa poi un esplicito riferimento all’esecutivo di Letta in cui, spiega, “abbiamo fiducia”. Ma aggiunge: “Speriamo di aver fatto bene, anche se tutti i giorni vediamo che si perde tempo in inutili polemiche”. L’associazione degli industriali ha tracciato un progetto per le riforme nei prossimi 5 anni mentre il presidente della Repubblica avrebbe indicato in circa 18 mesi il range temporale nel quale questo governo dovrebbe concludere il percorso delle riforme. “‘Andiamo avanti con il dibattito, poi alla fine trarremo le conclusioni”, precisa Squinzi.

A proposito dell’accordo sulla rappresentanza sindacale da poco siglato, sottolinea che “è stato un lavoro serio, metodico, senza cercare clamore mediatico: è un metodo a cui non vogliamo derogare, che sintetizzerei con lo slogan ‘Fatti non parole’”. Un accordo con un valore “che molti hanno definito storico – prosegue –  comunque di grande prospettiva: mette fine a una stagione di contrapposizioni e mette le basi a un dialogo basato sul rilancio della produttività, della crescita e del welfare“.

Squinzi commenta anche le stime della Cgil secondo cui, forse, torneremo ai livelli di occupazione pre-crisi nel 2076. ”Mi sembra una previsione molto pessimista: da imprenditore spero si possa ripartire prima”. Il Made in Italy e in particolare il comparto calzaturiero risentono “delle difficoltà del Paese, del calo vistoso dei consumi interni ma il settore manifatturiero è centrale: la crescita può ritornare solo partendo dalle imprese”. In particolare, aggiunge, “con i dati tragici sull’occupazione giovanile dobbiamo essere capaci di creare al più presto le condizioni per nuovi posti di lavoro”.

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