Dai computer della Silicon Valley alle piantagioni di cannabis. Jamen Shively, ex manager di Microsoft, ha annunciato giovedì scorso un ambizioso progetto: conquistare il mercato della marijuana legale con una catena di rivenditori esclusivi dove trovare le varianti più pregiate. Per raggiungere questo obiettivo ha fondato Diego Pellicer, il primo brand di vendita al dettaglio di stupefacenti negli Stati Uniti. “Signori e signore, questo è un momento storico”, ha avvertito in una conferenza stampa a Seattle, nello Stato di Washington. “Il muro di Berlino del proibizionismo della cannabis si sta sgretolando”.

Shively, 45 anni, ha iniziato acquistando distributori automatici di marijuana nello Stato di Washington e in Colorado, dove a novembre dell’anno scorso i referendum hanno dato il via libera all’utilizzo “ricreativo” della sostanza. Il prossimo passo è importare la marijuana superando il confine a Sud degli Stati Uniti, dove il rapporto qualità prezzo è più vantaggioso. Un’operazione illegale in base alla legge internazionale attuale, ma l’ex dirigente di Mountain View si sta muovendo per riuscire a raggiungere comunque l’obiettivo per vie legali. E il traguardo non sembra così lontano. Shively ha già dalla sua parte l’ex presidente del Messico, Vicente Fox, che si è detto pronto a sostenere il business dell’erba legale e l’iniziativa di Diego Pellicer, perché il mercato nero della droga ha già causato troppa violenza in Sud America.

Shively non si presenta sicuramente come uno spacciatore di strada: sempre in giacca e cravatta, indossa occhiali spessi e ha un taglio impeccabile di capelli con la riga di lato. Ma è il primo a dire con orgoglio di avere “la cannabis nel cuore”. Suo nonno, funzionario del governo nelle Filippine alla fine dell’800, era il più grande coltivatore di canapa al mondo in quel periodo. L’approccio di Shively alla sostanza stupefacente è stato però piuttosto tardivo. La prima volta è stata un anno e mezzo fa, quando un collega di Microsoft lo ha convinto a provare. “L’ho subito amata”, ha raccontato al Puget Sound Business Journal, “ho iniziato quindi a consumarla una volta al mese e a condividere l’esperienza con altre persone”.

Poi, quando è arrivato l’ok all’uso ricreativo in Colorado e nello Stato di Washington, Shively ha fiutato il business, che vale almeno 1,5 miliardi all’anno. “Offriremo un prodotto di qualità massima, preparato a mano”, si legge nel sito della società. Gli acquirenti, secondo Shively, non saranno ragazzini, ma persone adulte disposte a pagare un po’ di più per un prodotto di qualità superiore. “E’ un’industria miliardaria ancora alla ricerca di un brand”, ha detto, “un fenomeno unico nella storia del capitalismo“.

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