Sei referendum per abrogare la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi, per cancellare il finanziamento pubblico ai partiti e alle religioni, per intervenire sul divorzio breve e per aprire una nuova pagina della politiche su droghe, immigrazione e lavoro. La campagna referendaria ‘Cambiamo Noi’ è stata presentata questa mattina a Roma dal segretario dei Radicali Italiani, Mario Staderini. Una piattaforma sostenuta anche dal Psi di Riccardo Nencini, da Sinistra e Libertà e da alcuni parlamentari del Partito Democratico, come Sandro Gozi. “Quando la politica è paralizzata – ha spiegato Staderini – sono i cittadini a dover riattivare la democrazia. La storia insegna che le riforme si fanno con i referendum”. All’iniziativa ha aderito anche il ministro degli Esteri, Emma Bonino: “Credo che sia molto salutare cominciare a discutere sui problemi veri del Paese. La politica non si esaurisce al governo e al Parlamento, i cittadini organizzati devono essere protagonisti della vita democratica”. Nel pacchetto referendario spicca un quesito sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, che il governo Letta (di cui la Bonino fa parte) sta tentando di riformare con un disegno di legge. “Il ddl è un passo avanti, ma ancora insufficiente, non adeguato, con margini di ambiguità piuttosto rilevanti – ha affermato il ministro degli Esteri – e bisogna vedere che legge uscirà poi dal Parlamento. Il referendum, eventualmente, la abrogherebbe”  di Tommaso Rodano

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