Sono passati due anni dalla vittoria di Giuliano Pisapia. Era il 30 maggio 2011. Raramente s’era vista piazza Duomo così affollata e festosa. Serata memorabile, di liberazione, per le decine di migliaia di milanesi che tinsero la città di arancione per festeggiiare un risultato che il centrosinistra attendeva da decenni. Cos’è rimasto di quell’entusiasmo due anni dopo? Le grandi aspettative suscitate dalla cosiddetta “rivoluzione arancione” sono state soddisfatte o deluse? “Uomo da marciapiede” lo ha domandato ai passanti per le strade di Milano. “E’ ancora presto per un bilancio”, dicono alcuni. “I primi risultati sono deludenti”, sostengono altri. Ma il consenso rimane alto, più sulla fiducia in una cultura politica alternativa alla destra berlusconiana che per la visibilità del cambiamento. La sicurezza è il tema più sentito, anche per l’effetto psicologico dei recenti fatti di cronaca nera. Segue l’eterno problema della viabilità: il blocco del traffico in centro ha creato insofferenza. Poi c’è la questione Expo: la città non sente l’evento, molti non ne capiscono il senso in una fase tanto critica per l’economia reale. Pesa tra gli elettori di sinistra anche la questione degli sgomberi, come pure le gestione del metodo della partecipazione, tema sul quale Pisapia e il suo staff avevano puntato molto in campagna elettorale. E voi della “rivoluzione arancione” dei sindaci di centrosinistra in generale cosa ne pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più  di Piero Ricca, riprese e montaggio di Ricky Farina

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