Gli anni settanta si aprono con Bitches Brew, uno dei grandi capolavori del Miles Davis elettrico. Da un azzeccato e parodistico gioco di parole in cui confluiscono idealmente la grande spiaggia dell’Hana-Bi, la passione per il luppolo del birrificio artigianale Cajun di Marradi e gli ottimi musicisti internazionali del giro Belmont Bookings nasce la seconda edizione di Beaches Brew, il festival che animerà la settimana dell’atipico stabilimento balneare di Marina di Ravenna: vero e proprio paradiso estivo degli amanti della musica, l’Hana-Bi è un luogo che non ha eguali e di cui le band che inevitabilmente si innamorano. E non potrebbe essere altrimenti, aggiungo, dal momento che il connubio musica di qualità, mare, natura, buona tavola è un ecosistema delicato, che può nascere solo a determinate condizioni e che va preservato con la massima cura.

Avete presente i tipici e riconoscibilissimi disegni delle copertine dei dischi degli Okkervil River? Ecco, è opera di William Schaff Jr. anche l’artwork del Beaches Brew 2013. E le band che si alterneranno tra il 28 ed il 30 maggio sono decisamente all’altezza: se un nome come quello di The Dream Syndicate è ovviamente di assoluto prestigio, vi è pure una nutritissima pattuglia di artisti più giovani tra i quali Chris Cohen, Dead Skeletons, King Tuff e White Fence che arriva direttamente dal Primavera Sound appena conclusosi a Barcellona.

Martedì 28 è una giornata da non perdere assolutamente. The Dream Syndicate, stelle del Paisley Underground losangeleno, non hanno bisogno di presentazioni: sono la storica band di Steve Wynn, autori del classico The Days of Wine and Roses nel 1982. Dirty Beaches è invece il confacente nome da battaglia di Alex Zhang Hungtai, un ghost rider taiwanese trapiantato in Canada che pare uscito direttamente da Fallen Angels di Wong Kar-Wai e che ha dimostrato con il precedente Badlands (2011) un amore devoto per il synthpunk dei Suicide. Con il nuovissimo doppio Drifters/Love Is the Devil riesce ad offrire un’immagine più composita, adulta ed enigmatica di sé rispetto alla rabbia giovane del suo predecessore. Tim Presley aka White Fence è noto soprattutto per essere compagno di merende di Ty Segall, insieme al quale ha concepito uno dei dischi garage più fichi dell’anno scorso ovvero Hair. Il suo immaginario, confermato dal nuovo album Cyclops Reap, è quello: molto sixties, energico, lisergico e sgangherato al punto giusto e non per nulla si fa accompagnare da campioni di un certo modo di reinterpretare in modo magnifico il folk rock dei Sessanta quali sono i Woods.

Mercoledì 29 è il turno degli islandesi Dead Skeletons, il cui frontman Jon Saemunder Audarson è legato a doppio filo con Anton Newcombe dei Brian Jonestown Massacre: ed infatti la musica psichedelica di questo trio nordico è una sorta di versione Dead Mantra della musica prodotta dalla band californiana. Restiamo a latitudini considerevoli con lo svedese Daniel Norgren, cantautore già noto in patria, che ben si abbinerà con il live dei Sacri Cuori di Antonio Gramentieri.

Giovedì 30 maggio altra giornata assai interessante ed in buona parte dedicata alla Captured Tracks di Brooklyn con due dei nomi caldi dell’etichetta. I Beach Fossils di Dustin Payseur, che hanno esordito con l’eponimo disco del 2010, hanno appena pubblicato il nuovo Clash the Truth. Le loro chitarre hanno spesso i classici colori caldi degli anni sessanta ma talvolta denotano ombreggiature che rievocano il post-punk più psichedelico. Anche Chris Cohen ha inciso il suo debutto su Captured Tracks l’anno scorso ovvero Overgrown Path: nella sua musica vi sono tracce dei big con cui ha suonato negli ultimi anni, dai Deerhoof a Cass McCombs, dagli Haunted Graffiti di Ariel Pink ai Danielson anche se è certamente più evidente l’impronta lasciata su di lui da icone del passato come Robert Wyatt, Mayo Thompson, Syd Barrett e Jerry Garcia. King Tuff è invece un nuovo giovine ed energico eroe di casa Sub Pop, label per la quale ha fatto uscire il suo secondo omonimo album lo scorso anno. Nel programma della giornata anche i pesaresi Brothers In Law.

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