Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, in cui rimasero uccisi il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, Michele Santoro affronta il tema della trattativa Stato – mafia. Ospiti della puntata: Bruno Vespa e Walter Veltroni.

Santoro: “Lo Stato ha ceduto una parte della sua sovranità alla mafia”
Santoro apre la nuova puntata rievocando la strage di Capaci e la trattativa Stato – mafia, rivelando che, anche dopo l’attentato a Maurizio Costanzo e lui poteva essere nel mirino della mafia, non ha mai voluto cambiare le sue abitudini. E precisa: “Borsellino e Falcone sono morti, ma ciò è accaduto non perchè non ci fosse un agente in più, ma perchè lo Stato ha ceduto una parte della sua sovranità alla mafia”. Santoro menziona Bernando Provenzano: “Non va privato della sua dignità personale. so che è un feroce assassino, ma oggi è un malato vecchio terminale. E lo Stato deve tenerne conto. Così pensava Falcone” – continua – “che credeva in uno Stato, dove la giustizia è uguale per tutti e non conosce la parola “vendetta””. Nel finale il commosso e ironico tributo di Vauro al compianto Don Andrea Gallo (GUARDA IL VIDEO)

Santino Di Matteo: “Così nacque la strage di Capaci”
Intervista di Sandro Ruotolo a Santino Di Matteo, il pentito della mafia che partecipò alla riunione che precedette l’omicidio di Giovanni Falcone e prese parte alle prove di velocità con l’auto. L’uomo non partecipò attivamente alla strage di Capaci, ma apprese tutti i dettagli da Giovanni Brusca. Il pentito rivela che ha deciso di collaborare coi magistrati, dopo il suicidio di Antonino Gioe. Successivamente suo figlio quindicenne fu rapito quando mafiosi del calibro di Brusca e Bagarella appresero della sua collaborazione con la giustizia. Il resto è storia: il ragazzo, Giuseppe, dopo 779 giorni di sequestro fu sciolto in una vasca di acido nitrico (GUARDA IL VIDEO)

Veltroni: “La mafia ha sempre avuto rapporti con lo Stato e con la Dc”
“La mafia ha sempre avuto un rapporto con lo Stato italiano, in particolare con la Democrazia Cristiana”. Lo afferma Walter veltroni, il quale rievoca la strage di Capaci e, a domanda precisa di Santoro, afferma che il gesto di Preiti non è stato il gesto di un disperato, ma forse premeditato (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio “Tono ricattatorio di Mancino con D’Ambrosio”
Marco Travaglio commenta la telefonata tra Loris D’Ambrosio, consulente giuridico del Presidente Napolitano, e Mancino su Piero Grasso. E nota un tono smaccatamente ricattatorio di Nicola Mancino. Il giornalista osserva che c’è stata una dilagante omertà mantenuta dagli uomini di Stato, mentre a parlare sono stati solo i pentiti di mafia e Massimo Ciancimino. E osserva come il Quirinale abbia spinto affinchè la linea di Caltanissetta, ovvero quella di non coinvolgere i politici, venisse adottata anche nel processo sulla Trattativa Stato – mafia (GUARDA IL VIDEO)

Vespa: “Lo Stato non tratta”
Lo Stato non tratta con la mafia come non ha trattato con il terrorismo”. Così Bruno Vespa che rivela: “Mancino mi ha detto che non chiese l’avocazione. E ha detto che ha avuto 4 telefonate con Napolitano, due fatte, due ricevute”. E aggiunge: “Non credo che Mancino non sapesse del provvedimento di Conso che a novembre avrebbe fatto decadere il 41bis per 400 mafiosi circa. Mi sento di escludere”- continua – “che Conso da solo si assumesse una responsabilità del genere senza la copertura del ministro degli Interni” (GUARDA IL VIDEO)

Veltroni difende Napolitano sulla trattativa Stato-mafia
Per Walter Veltroni, Giorgio Napolitano si è sempre battuto per la legalità e la giustizia. Ma non si può negare che la trattativa Stato – mafia non sia avvenuta e Massimo Ciancimino è uno degli interlocutori cui far riferimento (GUARDA IL VIDEO)

La strage di Capaci e il tritolo che arrivò dal mare
La ricostruzione dell’incontro tra Gaspare Spatuzza e Cosimo D’amato, pescatore di Porticello, vicino a Bagheria, che recuperò sott’acqua l’esplosivo usato per la strage di Capaci. D’amato attualmente è condannato all’ergastolo per aver procurato il tritolo usato per la strage di Capaci (GUARDA IL VIDEO)

Di Matteo su strage Capaci: “Qualcosa non andava”
E’ ospitato in studio il pentito di mafia, Santino Di Matteo, che prese parte alla strage di Capaci anche se non partecipò all’esecuzione materiale. E’ grazie alla sue rivelazioni che i magistrati hanno compreso molti punti oscuri dell’attentato a Giovanni Falcone. Il collaboratore di giustizia racconta le conseguenze della collaborazione tra pentiti e magistratura. Di Matteo rievoca il suicidio di Antonino Gioè, che scelse di farla finita per paura della sua famiglia. E narra il rapimento di suo figlio, Giuseppe, sequetrato da Brusca, Bagarella e altri mafiosi dopo due mesi dall’inizio dalla sua collaborazione coi giudci. Il pentino, infine, racconta che un telecomando come quello usato per le stragi fu consegnato ai fratelli Graviano (GUARDA IL VIDEO)

Loris D’Ambrosio a Napolitano: “Caro Presidente ti scrivo”
“Non ho mai esercitato ingerenze o pressioni che potessero favorire il senatore Mancino”. E’ un passaggio della lettera scritta il 18 giugno 2012 da Loris D’Ambrosio, ex consigliere giuridico del Quirinale, al presidente Giorgio Napolitano, citato come teste al processo di Palermo. D’Ambrosio, che in quella lettera rassegnava le dimissioni poi respinte da Napolitano, scriveva: “Lei sa di ciò che ho scritto anche di recente su richiesta di Maria Falcone. E sa che in quelle poche pagine non ho esitato a fare cenno a episodi del periodo 1989-1993 che mi preoccupano e fanno riflettere; che mi hanno portato a enucleare ipotesi – solo ipotesi di cui ho detto anche ad altri – quasi preso anche dal vivo timore di essere stato allora considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi” (GUARDA IL VIDEO)

Una voce da via D’Amelio
Ecco un documento inedito sulla strage di via D’Amelio, dal GR1. Le parole di un poliziotto dopo la strage che ammazzò Borsellino (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio vs Veltroni: “Tutti Santi smemorati”
Polemica vivace tra Marco Travaglio e Walter Veltroni, che difende Giorgio Napolitano: “Cossiga e Scalfaro si rivolsero al governo quando chiamati a testimoniare dai magistrati, Napolitano invece ha detto sì”. E ricorda che Falcone era un uomo delle istituzioni e contrastato dalla sinistra. Travaglio non ci sta e accusa Veltroni di voler santificare tutti: “Alla fine questa trattativa chi l’ha fatta, chi l’ha autorizzata? I mafiosi l’hanno raccontata, mentre gli uomini dello Stato la hanno nascosta. Se non parlava Ciancimino e Spatuzza questi non avrebbero detto una parola sulla trattativa” (GUARDA IL VIDEO)

Vespa: “Falcone era un uomo disperatamente solo”
Vespa ricorda che Giovanni Falcone era osteggiato anche dai suoi colleghi magistrati: “Lui era un uomo disperatamente solo”. E aggiunge: “Falcone andò da Martelli dopo che era stato ritenuto inidoneo a prendere il posto di Chinnici e questo non fu l’unico caso in cui il magistrato non fu sostenuto”. E ricorda che Vincenzo Parisi, allora capo dello Polizia, gli rivelò che c’erano le bombe che stabilizzavano (quelle delle stragi) e altre che erano pericolose (GUARDA IL VIDEO)

La rivelazione di un carabiniere: “Nel 2001 scoprimmo il covo di Provenzano”
“Il covo di Bernardo Provenzano, a Montagna dei Cavalli, l’avevamo individuato già nel 2001, ma ci impedirono di metterlo sotto controllo”. Walter Molino intervista un carabiniere che ha lavorato per anni alla cattura del padrino di Corleone. Ma perché non ci fu un seguito alle relazioni di servizio delle forze dell’ordine? (GUARDA IL VIDEO)

Veltroni: “Tornare a votare col porcellum”
Per Walter Veltroni nessuna delle tre forze politiche poteva governare spaccando gli altri. L’onorevole del Pd è sempre stato a favore di un partito del presidente ed aveva indicato Emma Bonino. Considera comunque il governo Letta un’eccezione, non un evento ordinario. E precisa la necessità di varare una legge sul conflitto di interessi (GUARDA IL VIDEO)

La lotta delle mamme No Muos a Niscemi
Servizio di Giulia Innocenzi e Giulia Cerino sulla battaglia condotta da alcune decine di mamme contro il Muos, le 46 antenne della base americana NRTF volute dalla Marina militare Usa a Niscemi, in Sicilia. Le donne denunciano i gravissimi problemi di salute provocati dal sistema satellitare, rischi comprovati da precise relazioni epidemiologiche (GUARDA IL VIDEO)

Mamme No Muos: “L’America ha paura”
Ospiti in studio Gisella e Concetta che sono due mamme del comitato No Muos. Denunciano la superficialità di Rosario Crocetta, che “si è lavato le mani”, e precisano: “M5S e SEL si battono al nostro fianco”. E aggiungono: “Queste antenne saranno messe in una zona altamente sismica. Noi da sole non possiamo farcela. Abbiamo bisogno dello Stato, che se ne parli in Parlamento” (GUARDA IL VIDEO)

Provenzano in carcere: “Non mi fanno parlare”
Ecco il video esclusivo sul colloquio tra Bernardo Provenzano, rinchiuso nel carcere di Parma, e la famiglia, dopo il presunto tentato suicidio. “Perchè ti sei infilato una busta di plastica in testa?”, chiede il figlio. “Dobbiamo parlare, non mi fanno parlare”, è la risposta di zu Binnu (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio su tentato suicidio di Provenzano: “Strane circostanze”
“Da quando Provenzano fece intendere che avrebbe potuto raccontare alcune cose, gli sono accadute una sarie di circostanze particolari.” Per Marco Travaglio, tanti sono gli antecedenti illustri di suicidi o presunti tali in carcere (GUARDA IL VIDEO)

Veltroni: “Lo stato di salute di Provenzano”
Lo stato di salute attuale di Bernardo Provenzano non convince Walter Veltroni: un aggravarsi dello stato di salute o è stato picchiato da qualcuno? (GUARDA IL VIDEO)

Sonia Alfano: “Provenzano pronto a collaborare?”
Bernardo Provenzano sarebbe stato disposto a collaborare? L’intervista di Dina Lauricella a Sonia Alfano, presidente della Commissione speciale antimafia del Parlamento europeo, che ha visitato mesi fa il superboss nel carcere di Parma (GUARDA IL VIDEO)

Provenzano in carcere: “Mi prendono a legnate”
Bernardo Provenzano incontra il figlio minore nel carcere di Parma. La telecamere di sorveglianza riprendono il dialogo. “Pigghiasti lignate?”, chiede il figlio. “Lignate sì, dietro i reni…”, risponde il padre, che poi si smentisce dicendo di essere caduto da solo (GUARDA IL VIDEO)

Vespa su video Provenzano: “Mi vergogno”
“Io mi vergogno a vedere queste cose, da cittadino”. Così Bruno Vespa commenta i filmati su Provenzano (l’uno risalente a maggio 2012, l’altro a dicembre 2012). Per il giornalista lo Stato non può essere così spietato da tenere Provenzano in queste condizioni sotto il regime del 41bis (GUARDA IL VIDEO)

La verità di Massimo Ciancimino
La testimonianza di Massimo Ciancimino, il quale assicura che il padre, l’ex Sindaco di Palermo Vito, volto politico del clan dei Corleonesi, si fidava di lui tanto da averlo nominato suo erede. Ciancimino rivela a Ruotolo: “Se i Carabinieri avessero seguito me o mio padre sarebbero arrivati subito a Provenzano” (GUARDA IL VIDEO)

Veltroni: “Il potere in Italia è complesso”
“In nessun altro Paese europeo è successo quello che in questi anni è accaduto in Italia, perchè in Italia il potere ha una struttura complessa”. Lo afferma Walter Veltroni, che racconta diversi casi, da Gladio a Ustica, passando per Brescia e Bologna. E aggiunge: “La mafia ha bisogno della politica; chiuso un ciclo, ne ha cercato un altro”. E menziona i casi Scarantino e Gullotta (GUARDA IL VIDEO)

Confronto Dell’Utri – pentito Di Carlo
“Ci sono regole in Cosa Nostra, per i soldi non si uccide. Per le prese in giro sì”. Sono le parole di Francesco Di Carlo, pentito di mafia, secondo cui Dell’Utri, che avrebbe incontrato i fratelli Graviano. Marcello Dell’Utri smentisce”Non ho mai incontrato Provenzano o i fratelli Graviano o Ciancimino in tutta la mia vita, a parlare è un pentito assoldato” (GUARDA IL VIDEO)

Travaglio: “L’apoteosi del ‘non detto'”
Marco Travaglio spiega che la trattativa Stato – mafia ha avuto precise finalità: “E’ servita per creare grosse carriere a destra e a sinistra”. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano spiega come pezzi del centrodestra e pezzi del centrosinistra sono accomunati dalla trattativa Stato – Mafia: “Questo governo è l’apoteosi del non detto.” E aggiunge: “Tutto quello che diceva la sinistra su Berlusconi è stato ruminato fino a scomparire. Un governo come questo” – continua – “non può permettersi la lotta alla mafia” (GUARDA IL VIDEO)

Veltroni vs Travaglio: “Governo Letta unica alternativa”
Walter Veltroni ribadisce che non c’erano alternative al governo Letta e ha uno scontro con Marco Travaglio, accusato di generalizzare troppo. E, a proposito di ineleggibilità del Cavaliere, spiega: ” “Berlusconi si alimenta dell’antiberlusconismo”. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano dissente e chiede al politico quali leggi abbia mai varato il centrosinistra contro il leader del Pdl. La polemica si infiamma nuovamente quando Veltroni attribuisce alla manifestazione di Cofferati il merito di aver posto fine al governo Berlusconi. “Veramente nel ’94 l’esecutivo cadde per Bossi”, osserva Travaglio (GUARDA IL VIDEO)

Di Matteo: “La mafia terrorista non tornerà mai più”
Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia, dice la sua sul ruolo delle persone che aiutano la magistratura nella lotta contro la malavita organizzata. E lui per aiutare lo Stato ha perso un figlio, sul quale Di Matteo nutre un profondo rimorso perchè, quando lo cercò, sbagliò luogo (GUARDA IL VIDEO)

Le vignette di Vauro: dalle comiche Pdl al caso Report-M5S
Le spassose vignette di Vauro in chiusura della puntata: dal Pd al processo sulla trattativa Stato – mafia fino al contrasto tra Milena Gabanelli e il Movimento 5 Stelle (GUARDA IL VIDEO)

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