Nessuna aggressione da parte del Movimento 5 Stelle alla manifestazione Pdl di ieri a Brescia. Anzi, “c’è stata da parte di Berlusconi all’ordinamento democratico del Paese”, perché “va in piazza a contestare uno dei tre poteri dello Stato”. Lo afferma il capogruppo M5S al Senato Vito Crimi nel corso della trasmissione In Mezz’ora, commentando le critiche rivolte ieri dal Cavaliere ai giudici e la richiesta del centrodestra di condannare l’aggressione subita dai manifestanti al comizio. Intanto i colonnelli del Pdl attaccano Vendola, il presidente della Camera Boldrini e il presidente del Senato Grasso per non avere criticato la protesta.

E il neo segretario del Pd, Gulielmo Epifani, ha spiegato che la manifestazione di Brescia “è stato un errore”, sottolineando che Berlusconi “non fa altro che mettere in continuazione delle micce accese sotto il governo. Ma se fa così è un segno di debolezza”. Più dure, invece, le parole di Crimi. ”Ieri il Pdl ha commesso un atto eversivo nei confronti di un potere dello Stato ed è avvenuta una cosa gravissima”, ha detto, precisando che “io nella mattina ero davanti al palazzo di giustizia di Brescia con duecento persone a manifestare non contro la giustizia ma a favore della giustizia”.

Il capogruppo ha anche avvertito che “non è più tempo di fare un governo politico, se governo deve essere che sia un governo di garanzia al di fuori di questa classe politica”, sottolineando che “ribadiremo questo al presidente Napolitano nel caso in cui il governo Letta andasse in crisi”. Il capogruppo del movimento sembra quindi escludere un ritorno alle urne nel caso in cui cada l’esecutivo. Una ipotesi, quella di un governo sostenuto da Pd e Cinque Stelle, temuta senz’altro da Berlusconi, perché sarebbe fatto fuori dai giochi e perché non tornerebbe alle urne dove punta a vincere con il consenso popolare. Crimi, rispondendo a una domanda mirata, ha quindi escluso l’ipotesi su un eventuale soccorso del governo Letta votando provvedimenti non condivisi dal Pdl.

Nel dibattito sul comizio di Brescia è intervenuto poi Renato Brunetta, che ha preferito spostare il dibattito sulla mancata condanna da parte della Boldrini e del leader di Sel. “I teppisti, che hanno cercato di impedire in piazza la libertà di manifestazione politica del Pdl, erano radunati intorno a numerose bandiere rosse del Sel“, ha detto il capogruppo Pdl alla Camera. “Ci sono due possibili interpretazioni del fatto. O quelle bandiere erano state rubate. Ed in quel caso vi corre l’obbligo di denunciare il furto materiale e soprattutto quello di identità da voi subito. Oppure quei drappi erano legittimamente sventolati da militanti del vostro partito. In questo caso è grave e pericoloso il protrarsi del silenzio della terza autorità della Repubblica e del presidente di una Regione”.

Ma Sinistra ecologia e libertà respinge le critiche, definendo una “strumentalizzazione semplicemente volgare cercare a tutti i costi di accomunare il nostro partito ai violenti”. E aggiunge: “Forse l’esponente Pdl , noto per la sue parole sempre pacate e misurate, non si è accorto delle deliranti minacce del suo capo nei confronti della magistratura italiana”.

Non viene risparmiato dalle accuse del centrodestra neanche il presidente del Senato, Pietro Grasso. “La Costituzione prevede e garantisce libertà di manifestazione politica al senatore Berlusconi”, ha detto il senatore del Pdl Luigi Compagna. “Tale libertà viene aggredita e calpestata a Brescia dasquadristi di sinistra e, almeno finora, il presidente del Senato sembra registrare tale aggressione con rumoroso silenzio”.

Nel dibattito politico che ha seguito la manifestazione del Pdl è entrato a gamba tesa anche Beppe Grillo. “Sono sfilati ieri, insieme e contrapposte, la meglio gioventù e la vecchiezza della Repubblica“, ha scritto sul blog. “Maglioncini girocollo, pullover, cravatte e occhialini sul petto, capelli bianchi e pantaloni comodi dei pensionati si mescolavano con magliette, rasta, felpe, barbe incolte, bandiere multicolori di disoccupati, studenti, precari”. I presenti schierati con il Pdl, attacca il leader del M5S, “si apprestavano al palco ad ascoltare i deliri di un vecchio di quasi ottant’anni. Per loro era normale che un condannato a quattro anni per frode fiscale attaccasse pubblicamente la magistratura scortato dal ministro degli Interni. Non capivano le urla e la rabbia dei ragazzi”.

Non si è fatta attendere la risposta del Pdl. “Secondo Grillo a Brescia la meglio gioventù era costituita da un gruppetto di squadristi che hanno aggredito una dimostrazione pacifica”, ha detto Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione esteri della Camera, definendo il leader del M5S “un apprendista stregone che sta giocando al tanto peggio, tanto meglio”.

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