Un polo chimico con tanto di ex area militare per la produzione di gas urticanti. Siamo fra i comuni di Melegnano e Cerro al Lambro, a pochi minuti dal capoluogo lombardo, dove sorge la Saronio, fabbrica di vernici chiusa negli anni ’60, che occupa una superficie di 200mila metri quadri. La bonifica? Ha interessato solo un decimo del territorio occupato dall’azienda per una recente lottizzazione. E il resto? Niente. La situazione è resa ancora più grave, dall’abbandono in cui versa l’ex area militare della Saronio, una vera e propria chemical city. Qui, fino al 1943, furono prodotti gas vescicanti e a tutt’oggi, il ministero della Difesa, intima a chiunque di non avvicinarsi. Però nel frattempo tutt’attorno è nata una città. Le analisi effettuati dimostrano la presenza di veleni come arsenico, diossine e piombo, ciò nonostante su quei terreni è nata una città. E, secondo le analisi effettuate da un ex dirigente della Asl di Melegnano, i casi di tumore alla vescica degli abitanti della zona sono il doppio della media regionale  di Fabio Abati

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