Minacciano uno sciopero unanime a sorpresa e altre azioni di protesta eclatanti, se il sindaco Federico Pizzarotti non tornerà sui propri passi, decidendo di sedersi a un tavolo e discutere con loro. Gli agenti di polizia municipale di Parma si ribellano all’amministrazione Cinque stelle e alla nuova comandante Patrizia Verrusio, che appena arrivata ha già introdotto diktat che hanno creato non pochi malumori nei dipendenti già in stato di agitazione da mesi. A scatenare l’ira dei sindacati è stata l’assenza dell’amministrazione all’ultimo tentativo di conciliazione di fronte al prefetto, in cui si sarebbero dovute discutere proprio le criticità che riguardano il lavoro dei vigili e le novità apportate dal comandante.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’introduzione dal 24 aprile di un nuovo turno notturno dalle 22 alle 4 nelle serate di mercoledì, venerdì e sabato per controllare la movida e sanzionare gli esercenti che non rispettano gli orari di chiusura. Un provvedimento che va a gravare su una situazione già delicata, visto che gli agenti non percepiscono le indennità per il lavoro notturno dallo scorso luglio, e proprio per questo motivo hanno proclamato lo stato di agitazione. Inoltre il corpo di polizia municipale è in carenza di organico, i vigili urbani dovrebbero essere 232 e invece sono 184, e come se non bastasse, con l’introduzione del nuovo orario, si richiedono ritmi insostenibili agli agenti abilitati al lavoro notturno, che sono pochi e non riescono nemmeno a rispettare le 11 ore di stacco tra un turno e l’altro.

Questo era uno dei temi in discussioni davanti al prefetto lo scorso 3 maggio, a cui il sindaco però non si è presentato. È tutto scritto nei verbali diffusi dalle sigle Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Diccap Sulpm, con la lettera in cui Pizzarotti spiega che non sarà presente. Un’assenza interpretata dai sindacati come un atto di chiusura. “L’amministrazione del Comune – scrivono le sigle – si prende tutta la responsabilità di non volere un dialogo con le organizzazioni sindacali su un tema così delicato”. Di qui la dichiarazione di guerra. “In tanti anni non era mai successo che un’azienda o un ente non si presentasse di fronte al prefetto – spiega Sauro Salati di Fp Cgil – Non siamo noi a fare il muro contro muro, come dice Pizzarotti, ma questa modalità è grave ed è la dimostrazione di quanta sia la distanza tra l’amministrazione e i dipendenti pubblici, e di riflesso anche con i servizi ai cittadini”.

Il segretario generale di Cgil Massimo Bussandri parla di “sgarbo istituzionale” e nel coro di lamentele finiscono anche le scelte unilaterali del comandante che, denuncia Pia Russo di Cisl Fp, “non si è nemmeno presentata alle organizzazioni sindacali”. Poi ci sono le criticità che da sempre pesano sul corpo della municipale: i capitali spesi nella formazione del nucleo cinofilo, poi smantellato proprio sotto l’amministrazione di Pizzarotti, il progetto mai realizzato di un’armeria dove custodire le armi, la mancanza di copertura assicurativa per gli agenti in servizio durante la movida, le vertenze portate avanti da dipendenti e anche dall’ex comandante Alessandro Cimino, che il sindaco aveva rimandato a casa dopo il periodo di prova.

Dura la risposta del Comune, che ha giustificato l’assenza in sede di conciliazione in quanto “la materia è di esclusiva competenza dirigenziale, ragione per cui non poteva essere trattata sul tavolo istituito in prefettura”. L’amministrazione ha poi difeso l’operato del comandante sull’introduzione dei nuovi turni, spiegando che “compito della polizia municipale è proprio quello di fare rispettare la legge, utilizzando gli strumenti a disposizione fra i quali rientrano appunto le sanzioni. L’obiettivo non è quello di fare cassa, ma di mettere la città in situazione in cui le multe siano meno necessarie per garantire la civile convivenza e la tutela dei diritti”.

Il Comune ha ribadito disponibilità a dare corso alle trattative nelle sedi opportune, con l’auspicio che la vicenda si chiuda positivamente, e ha inoltre ricordato come siano state avanzate diverse proposte anche in merito alla risoluzione della questione indennità. “Ai continui ultimatum delle sigle sindacali – ha commentato Pizzarotti – i quali la dicono lunga su chi minaccia il muro contro muro, rispondo che la delegazione trattante è sempre qui, pronta all’ennesimo tavolo per trovare l’accordo, nell’interesse dei lavoratori. Alla fine potranno anche essere innumerevoli i tavoli di confronto, lunghi ed estenuanti, ma se serviranno per trovare una soluzione condivisa, ben vengano tutti quanti. Col dialogo raggiungeremo il compromesso: i gesti eclatanti, invece, porranno i sindacati davanti a responsabilità di cui dovranno rispondere all’intera città”.

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