“Diciotto mesi fa ho fatto un cambio di vita radicale. Rifarei tutto. In questi mesi ho avuto la conferma che ci sono molte cose che potrei realizzare, mettendo la mia esperienza al servizio del Paese”. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera dice: “In una competizione con regole adeguatamente innovate, valuterei di esserci. Condizioni irrinunciabili: un programma coraggioso per realizzare un vero progetto-Paese e compagni di viaggio che credano nell’Italia e la amino”.
Passera spiega che di non aver corso con Scelta civica alle scorse elezioni perché “non era il progetto radicalmente riformista di cui il Paese ha bisogno: non si può ambire a fare una cosa nuova mettendo insieme pezzi vecchi”. Su Grillo dice “ha potuto godere del monopolio della novità e della disaffezione dalla politica. Trovo la sua proposta spesso populista e poco costruttiva”.
Parlando dell’esecutivo afferma: “Ringraziamo Napolitano e Letta per aver fatto l’unico governo possibile”. Tuttavia, dichiara, “sono scettico che partiti così diversi e avversari possano lavorare insieme a lungo. Capiremo entro 3-6 mesi,quanto spirito di servizio ci sia in effetti nei partiti”.
Il governo Monti ha subito “pregiudizi”, ma “qualche carenza di comunicazione c’è stata”, ammette Passera. “I meccanismi politico-partitici, specie in fase elettorale, fagocitano in tempi record e in modo strumentale i risultati più significativi. Il governo Monti ha evitato il tracollo e il commissariamento, blindato i conti, ridato credibilità internazionale al Paese”. Adesso, prosegue Passera, “sarebbero sbagliati stravolgimenti che mettessero a rischio la credibilità acquisita. Affinamenti sono possibili: per l’Imu serve maggiore progressività. Nel lavoro l’apprendistato con pochi interventi di semplificazione e incentivazione può diventare un formidabile strumento di inserimento”.

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