L’illusione che il sito fosse stato oscurato c’è stata, ma in realtà era solo irraggiungibile. E così, con un post sul blog di Beppe Grillo a firma del gruppo comunicazione, il Movimento 5 stelle torna sulla vicenda delle mail hackerate e inveisce contro “l’indifferenza di tutti” sul caso.

Tutto ciò che è arrivato al gruppo parlamentare è stato “qualche doveroso messaggio di solidarietà dal PD, dalla Boldrini, dal Quirinale, e null’altro”. “Ma – spiega il post – il sito è ancora lì, a disposizione di chiunque voglia trascorrere una serata in allegria facendosi i fatti loro, di Giulia e dei suoi fratelli. C’è stato tanto tempo per intervenire, ma non è stato fatto niente. Peggio. Si permette che quel sito sia ancora lì, a disposizione, pronto a rilasciare altri dati, ancora e ancora. La scusa, “E’ un sito estero“. Ah si? Provate a digitare i siti “esteri” di scommesse, vedrete con quanta facilità le nostre autorità li mantengono oscurati”.

Già nella conferenza stampa alla Camera dei deputati, la capogruppo a Montecitorio, Roberta Lombardi, aveva parlato di un “attacco a tutto campo” contro il Movimento, oggi il gruppo torna sul punto, ribadendo la violenza perpetrata nei confronti della deputata Giulia Sarti, prima vittima degli hacker. “La sua vita privata data in pasto ai giornalisti, che si son dovuti tenere il prurito nelle mani per non violare la legge sulla privacy. Ma non solo: data in pasto a qualsiasi sfaccendato, che ha potuto comodamente trascorrere un pomeriggio sezionando, giudicando e ficcanasando l’esistenza intera del deputato Giulia Sarti. Del resto, bastava digitare un indirizzo e scaricare oltre un gigabyte di mail, per il gusto dei pervertiti dei fatti altrui”, attacca il post.

Ma la deputata emiliana non è l’unica a esser caduta nella rete dei pirati informatici, che minacciano di pubblicare il contenuto delle mail di ogni esponente del movimento in caso non venissero resi pubblici i redditi e i patrimoni di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Nel secondo giro dei sedicenti hacker del Pd sono finiti altri parlamentari del MoVimento 5 Stelle, Massimiliano BerniniStefano Vignaroli e Tancredi Turco.

Il problema è, secondo il M5s, nella disparità di trattamento. “Ora – prosegue il comunicato –  provate a fare un piccolo sforzo di immaginazione. Immaginate che tutto ciò fosse toccato, che so, a Daniela Santanché, a Rosi Bindi o alla giovane Giorgia Meloni. Alto si sarebbe levato l’urlo d’indignazione dell’intero emiciclo parlamentare, senza distinzioni. Le telecamere avrebbero inseguito magistrati che, con piglio fermo, si sarebbero affrettati a promettere giustizia. Intere trasmissioni sarebbero state dedicate a profondersi in sdegno per cotanto oltraggio. La polizia postale e le forze dell’ordine preposte avrebbero chiuso il caso in poche ore e il sito sarebbe stato oscurato nel giro di pochi minuti”.

E gli esponenti stellati si scagliano anche contro le autorità, colpevoli di non star facendo abbastanza e contro i giornalisti. “Non si sa cosa stiano facendo tali autorità. Non le associazione a tutela dei diritti, per le quali ‘la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili‘, come dice la Costituzione. E la polizia postale? La Procura di Roma? E, ci si chiede, di nuovo: cosa invece avrebbero fatto se si fosse trattato di Santanchè, Bindi, Meloni? Un noto gruppo editoriale da due settimane pubblicizza i crimini contro Sarti e altri deputati. E’ lo stesso gruppo editoriale che ieri, di fronte allo scempio della vita di Giulia, pubblicava un ‘accorato‘ appello della Presidente Boldrini che si sente minacciata per le lettere anonime che riceve. Questa è solo l’ennesima prova, qualora ce ne fosse bisogno, delle discriminazioni fra un politico e un cittadino. C’è un potere, un sistema intero che ti protegge se sei un politico, e ti ignora lasciandoti in pasto ai lupi quando sei un cittadino. Persino se, come cittadino, siedi anche tu a Montecitorio.” Gruppo Comunicazione M5S Camera

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