Il Collettivo Ztl ha indetto un sit-in di proteste con lancio di vernice e fumogeni contro il negozio Benetton di piazza Indipendenza. Mentre in piazza si alternava il bollettino dei circa 400 morti nel crollo di una palazzina-fabbrica a Dacca in Bangladesh, dove lavoravano in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza e producevano capi per conto di multinazionali tra cui anche l’azienda di Treviso e di altre aziende. L’azienda con una nota dell’amministratore delegato Biagio Chiarolanza ha replicato che “nessuno dei laboratori presenti nel palazzo crollato a Dacca è fornitore di nessuno dei marchi del Gruppo. L’azienda – spiega il dirigente – ha accertato che, precedentemente, un fornitore estero aveva occasionalmente subappaltato ordini a uno di questi laboratori da noi già rimossi dall’elenco dei potenziali fornitori. Resta fermo – conclude – il pluriennale impegno dell’azienda in ambito sociale, del lavoro e delle norme ambientali”  di Alessandro Madron

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