Nati nell’estate del 2006, i canadesi Suuns, di stanza a Montréal e guidati dal cantante/chitarrista Ben Shemie sono formati dal chitarrista/bassista Joe Yarmush, dal batterista Liam O’Neill e dal bassista/tastierista Max Henry.  Nel 2010, dopo esser entrati nei Breakglass Studios con Jace Lasek della rock band Besnard Lakes, dopo singoli ed Ep vari, hanno registrato il loro primo vero album.

Nelle intenzioni del gruppo, molto determinato, c’era la volontà di creare qualcosa che non fosse poi etichettato dalla stampa specializzata come semplice album “indie rock”. “Jace ha avuto sicuramente un ruolo fondamentale nell’aver portato alla luce il grande sound della band, essendo aperto e disponibile a qualsiasi idea avessimo” spiega Ben Shemie, e il risultato è Zeroes QC, un mix di pop, post-punk e rock sperimentale caratterizzato dal cantare/parlare microfonato, ipnotico, tanto metronomico quanto melodico di Shemie, che con i ritmici “what-choo, what-choo” ricorda Thom Yorke, ma in una versione ancora più tormentata. Ascoltare il brano Up Past the Nursery per farsene un’idea.

Questo Images du futur, uscito lo scorso marzo per l’etichetta Secretly Canadian ne è il seguito ideale: concepito durante le proteste studentesche del Québec, esplose contro la decisione del premier, Jean Charest, di aumentare dell’80 per cento le tasse universitarie, il senso di disagio che traspare in ogni loro canzone è opprimente, nonostante un clima di entusiasmo, di speranza e frustrazione che nel complesso si respira.

Rispetto al disco d’esordio non è cambiato il modo di porsi dei quattro, quel che è mutata è l’intensità, meno il risultato. Del resto, nel vasto panorama della musica degli anni Duemila, i Suuns sono riusciti a ricavarsi uno spazio tutto loro, grazie a uno stile musicale che è anche il loro marchio di fabbrica con un uso incisivo della ripetizione del ritmo, del suono mischiato al rumore e della parola, tra musica elettronica e melodie talvolta psichedeliche.

Il risultato è un album senza età, ma al tempo stesso moderno. Il singolo 2020 che ha anticipato l’uscita del disco, con vibrazioni potentissime è davvero esplosivo. “Non pensavo fossimo un vera band nel primo anno” ammette Ben. E invece sono stati una rivelazione, una delle più belle scoperte degli ultimi anni. Il 29 aprile scorso si sono esibiti in Italia a Roma e a Carpi: dopo il successo riscontrato hanno deciso di tornare in luglio con altre due date. Il 16 luglio saranno a Ravenna all’Hana-Bi, mentre il 17 luglio si esibiranno a Padova, in occasione del Radar Festival.


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