Quasi quattro giovani attivi su dieci in Italia non hanno un lavoro. Non si ferma la crescita del tasso di disoccupazione giovanile: come segnala l’Istat a marzo tra i giovani tra i 15 e i 24 anni l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 38,4%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 3,2 punti nel confronto tendenziale.

In totale i giovani disoccupati sono 635 mila e rappresentano il 10,5% della popolazione in questa fascia d’età. Quanto al numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,5% rispetto al mese precedente (+69 mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e in diminuzione di 0,2 punti su base annua.

A marzo il tasso di disoccupazione è rimasto fermo all’11,5%, stesso dato di febbraio ma in aumento di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2012. L’Istituto di statistica sottolinea come il numero di disoccupati, pari a 2 milioni 950 mila, diminuisce dello 0,5% rispetto a febbraio (-14 mila). Il calo interessa sia la componente maschile sia, in misura più lieve, quella femminile.

Su base annua la disoccupazione cresce dell’11,2% (+297 mila). Quanto agli occupati a marzo erano 22 milioni 674 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-51 mila) ma si tratta di un calo – sottolinea l’Istat – che riguarda la sola componente femminile. Su base annua l’occupazione diminuisce dell’1,1% (-248 mila). Il tasso di occupazione, pari al 56,3%, diminuisce di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,6 punti rispetto a dodici mesi prima. Mentre gli uomini occupati crescono di 19 mila unità, le donne a lavoro si riducono di 70 mila unità, sempre rispetto a febbraio. Con tutta probabilità la permanenza a lavoro delle donne over-50, che aveva finora permesso di arginare il calo, non basta più a garantire la stabilità e, tanto meno, la crescita dell’occupazione.

Il 22 giugno a Roma la manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil per focalizzare l’attenzione di governo e parlamento sulla situazione del lavoro e dell’occupazione. Una data, questa, che segnerà il punto di approdo di un percorso di mobilitazione che sarà deciso dai sindacati. Ad annunciarlo il leader Uil, Luigi Angeletti, prima dell’avvio dei lavori degli esecutivi unitari che dovranno dunque vagliare e approvare la proposta formulata dalle segreterie sindacali.

La questione lavoro preoccupa anche la Germania. Per il secondo mese di fila la disoccupazione è in rialzo. Ad aprile il numero dei senza lavoro (dati destagionalizzati) è aumentato di 4.000 unità a 2,94 milioni, mentre il tasso è rimasto fermo al 6,9%. Il dato è peggiore delle stime degli economisti, che si attendevano solo un aumento del numero dei disoccupati di 2.000 unità.

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