Non sempre combattere la casta e alcuni dei suoi privilegi conviene alla collettività. È quanto si è capito nel Regno Unito dopo una vicenda che ha coinvolto il parlamentare il laburista Jim McGovern con una sua battaglia che è finora costata ai contribuenti 27mila sterline, più di 30mila euro, in spese legali.

Tutto nasce quando McGovern fa ricorso all’Independent Parliamentary Standards Authority – un ente che si occupa di controllare le spese dei deputati di Westminster – per un biglietto del treno non rimborsato. La colpa di McGovern? L’aver spezzato un viaggio per Londra in due parti. Da Dundee, per andare nella capitale, McGovern era andato prima a Glasgow per un incontro del partito, pagando appunto 24 sterline di treno. Poi, da Glasgow, aveva preso l’aereo per Londra, pagando 250 sterline. L’Ipsa gli ha riconosciuto quest’ultimo biglietto, ma ha contestato la tratta fra Dundee e la città scozzese, in quanto l’obiettivo era recarsi a una convention dei laburisti e non in parlamento. Da lì l’appello del laburista, la causa legale – persa – e il costo per la collettività che ha raggiunto una cifra che ora nel Regno Unito sta destando non pochi scandali perché, una disputa per 24 sterline si è tramutata in una beffa per il contribuente. 

La TaxPayers Alliance, una associazione di contribuenti, ora dice: “McGovern rimborsi le spese legali”. Così dicono anche altri parlamentari, ma il deputato di Dundee non ne vuole sapere, si chiude nel silenzio e non commenta. L’autorità Ipsa nacque proprio in seguito agli scandali delle spese della politica. Quello di McGovern è anche il primo ricorso nella storia dell’ente e anche le spese legali del laburista sono state pagate, in un certo senso, dai contribuenti. A rimborsare la parcella dell’avvocato è stato infatti il sindacato Gmb, per il quale McGovern lavorava a tempo pieno prima di entrare nella politica.

Mark McDonald, parlamentare dello Scottish National Party, ora dice: “In un momento in cui le famiglie sono strozzate dalla crisi economica, è uno scandalo che la politica non abbia imparato nulla dalla vicenda delle spese pazze dei parlamentari, che ha compromesso in maniera rilevante l’immagine di Westminster. Ora McGovern dovrebbe rimborsare l’Ipsa per le spese che ha sostenuto, altra via non esiste”. McGovern, che ha la fama di “spendaccione”, nell’anno 2007/2008 era risultato il nono parlamentare più costoso, avendo reclamato più di 170mila sterline di rimborsi parlamentari. La TaxPayers Alliance, ora accusa anche la stessa Ipsa, chiamandola “un mostro burocratico”. Eppure, scrive l’associazione di contribuenti in un comunicato, “anche se le regole sono esagerate, la politica non può fare a meno di rispettarle. I nostri parlamentari devono capire che è finita l’era degli sprechi e che certe spese non sono giustificabili”.

Articolo Precedente

George W. Bush vive (e tortura) insieme noi

next
Articolo Successivo

Venezuela, sullo sfondo della guerriglia la vera guerra è per l’industria elettrica

next