La Svizzera, paese vicino, che parla la nostra stessa lingua. Ma i rapporti non sono mai stati così tesi. Berna solleva la questione dei lavoratori italiani, nelle strade della Confederazione compaiono manifesti contro i nostri immigrati. Intanto, però, continua a slittare l’accordo per definire finalmente il nodo delle centinaia di miliardi di euro portati illegalmente all’esterodai nostri connazionali. Una fortuna nascosta nelle casseforti delle banche svizzere, spesso sottratta al fisco del nostro Paese.

Intanto, però, dopo le trattative patacca italiane, ma anche tedesche, si muove l’Europa che una volta tanto unita si appresta a chiedere il conto alla Svizzera.

Il viaggio del Lunedì tra le tante contraddizioni del rapporto con i nostri vicini-distanti: reportage a Zug, nei paesi dove – tra piloti di Formula 1 come Sebastian Vettel e manager come Sergio Marchionne – i residenti stranieri sono il 40 per cento della popolazione. Ma l’elenco dei capitani d’industria italiani che hanno scelto di fissare la loro residenza nella Confederazione a tasse ridotte sono tanti, come racconterà il Fatto del Lunedì.

L’inchiesta del Fatto sulla battaglia dimenticata delle contravvenzioni stradali: mentre la Svizzera – giustamente – pretende dagli italiani il pagamento delle multe, per farci pagare quelle dei pirati della strada elvetici abbiamo bisogno di rogatorie internazionali. Così oltre il 60% delle contravvenzioni vengono “perdonate” e decine di milioni di euro sono cacciati al vento.

Addio vecchia Londra. Arrivano venti grattacieli alti oltre 150 metri. La City cambia volto per sempre

Dopo lo Shard di Renzo Piano, il grattacielo più alto dell’Europa occidentale, nella capitale inglese le gru non si fermano un attimo: si stanno costruendo o progettando almeno venti altre torri alte più di 150 metri. Così la City cambia volto, per sempre. Addio alla città orizzontale, di case basse di mattoni rossi. Lo skyline rischia di somigliare sempre più a quello di New York e di tante altre metropoli. La cattedrale di San Paolo e la Torre del Parlamento diventano nani in mezzo a giganti scintillanti. Ma è anche il segno di una grandissima vitalità e di capitali che continuano ad arrivare dalla crisi e che vengono reinvestiti sulle rive del Tamigi. La provenienza – Russia, Medio Oriente e Asia – non importa troppo.  Il Fatto del lunedì vi racconterà, progetto per progetto, il nuovo panorama della nuova Londra, sempre sulla cresta dell’onda. Ma lontana anni luce dal resto dell’Inghilterra.

Gli ultimi 100 passi con Peppino Impastato
Viaggio a Cinisi a 35 anni dalla sua morte.