“Il Comitato centrale ha deciso: poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo”. É una frase di Bertolt Brecht che gira nel web, ovviamente tra il “popolo della sinistra”, tradito nel suo voto.

Si riferisce a un episodio accaduto sessant’anni fa, il 17 giugno 1953. Gli operai di Berlino-Est si erano sollevati contro il presidente della Repubblica democratica tedesca, Walter Ulbricht, che li trattò alla stregua di provocatori fascisti e chiese l’intervento dei carri armati di Mosca. Il segretario generale dell’Unione degli Scrittori della Ddr disse: “La classe operaia di Berlino ha tradito la fiducia che il Partito aveva in essa riposto. Ora dovrà molto faticare per riconquistarla”.

Dopo aver riunito in assemblea permanente il Berliner Ensemble, Brecht scrisse a Ulbricht una lettera in cui rovesciava le parole del segretario, con uno sconcertante effetto di paradosso.

“Perché non sciogliere il popolo?” era anche il titolo di un articolo di Rossana Rossanda, apparso su “il manifesto” del 4 novembre 2011. Commentava il tono padronale con cui Merkel e Sarkozy si erano scagliati contro la “pretesa” di Papandreu di sottoporre ai greci il piano di austerità che l’Europa aveva deciso di imporre al paese. Per Papandreu “era un diritto, moralmente anzi un dovere, chiedere al suo popolo un assenso per il conto immenso che veniva chiamato a pagare. Era un passaggio democratico elementare”. Ma la cancelliera tedesca e il presidente francese “vollero che prendesse tutto il potere dichiarando lo stato d’emergenza, invece che far parlare il paese […]. Quanto ai manifestanti, si mandi la polizia”. Papandreu ha ritirato il referendum, conclude Rossanda, e “nessun paese d’Europa ha gridato allo scandalo. Né la stampa, gioiello della democrazia. Non ho visto nessuna indignazione. Prendiamone atto”.

C’è una complessiva sottrazione di democrazia che delegittima i popoli, mentre l’Europa attende un nuovo maggiordomo italiano cui impartire gli ordini, dopo tre mesi di incomprensibili carnasciali. Certo, nemmeno Rossanda avrebbe pensato che a “sciogliere il popolo”, da noi, sarebbe stato il Pd. Ma questa oligarchia scadente, incapace di vedere altro da se stessa, non può eleggerne un altro. Siamo senza rappresentanza, e bisogna approfittare di questa straordinaria chiarezza. I rari, perfetti momenti in cui cadono tutte le menzogne e si vede la verità nella sua crudezza, sono sempre salutari, non bisogna sprecarli. Da lì, si ricomincia.

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