I mercati finanziari accolgono a braccia aperte la rielezione di Re Giorgio. E così, mentre Piazza Affari ha chiuso una giornata di rialzi a +1,65 per cento, lo spread tra titoli decennali italiani e tedeschi scende a 282 punti, dai 297 della chiusura di venerdì.

L’effetto del voto di sabato è particolarmente evidente considerando il rendimento dei titoli di Stato a due anni, crollato all’1,22 per cento, ai minimi dal 1993, il livello più basso mai rilevato da Bloomberg. Considerando i titoli con scadenza a dieci anni, invece, il rendimento si attesta al 4,13 per cento.

Il mandato bis di Napolitano estende i suoi effetti anche in Spagna, dove il differenziale tra bonos e il Btp tedesco cala a 324 punti mentre il rendimento scende al 4,51 per cento, il livello minimo dal novembre 2010. La conferma dell’ottimismo degli investitori arriva dalle principali Borse europee: Parigi avanza dello 0,75 per cento, Francoforte guadagna lo 0,74 per cento e Londra inizia la seduta a +0,62 per cento.

Per quanto riguarda le materie prime, intanto, continua il recupero dell’oro dopo lo scivolone della settimana scorsa quando ha perso quasi il 15 per cento. Il lingotto avanza dell’1,4 per cento a 1.423 dollari l’oncia. Bene anche le quotazioni del petrolio: i contratti sul greggio Wti con consegna a maggio sono scambiati a 88,51 dollari al barile a New York, in rialzo di 50 centesimi.

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