Quando Margaret Thatcher vince per la prima volta le elezioni nel 1979 la Gran Bretagna è un paese in ginocchio, una nazione post imperialista screditata e impoverita, sulla strada di un declino interminabile. Le aziende più importanti appartengono allo Stato, i sindacati sono più forti dei partiti politici, l’inflazione è a doppia cifra, il livello di tassazione non permette ambizioni e spirito imprenditoriale, il sistema sociale è fatto di classi antiquate. Quando la signora di ferro lascia il potere, undici anni dopo, il paese ha adottato i suoi valori: un’economia di libero mercato, bassa tassazione e la deregolamentazione dei mercati finanziari.

In collegamento da New York: Alberto Bisin – Professore di economia dell’Università di New York: “Non so se in Italia abbiamo bisogno di un ideologo liberista, abbiamo bisogno di un sistema di mercato, di un sindacato che difenda il lavoratore e non il posto di lavoro, di uno Stato che riduca enormemente i suoi interessi nell’attività economica ma l’idea di mettere in mano ad un ideologo liberista la riforma del paese da un lato è la cosa da fare, dall’altro mi spaventa”.


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