Strage in Serbia. A Velika Ivanca, venti chilometri a sud di Belgrado, un uomo ha ucciso stamane a colpi d’arma da fuoco 13 persone, tutte parenti dell’omicida, cercando poi di uccidere la moglie e di suicidarsi. Le vittime sono sei uomini, sei donne e un bambino di due anni. Il killer di 60 anni, spiegano i media locali, è andato di casa in casa sparando all’impazzata.

Ha poi sparato alla moglie e ha rivolto l’arma contro se stesso, ma entrambi sono ancora vivi. Il capo della polizia, Milorad Veljovic, che si è subito recato sul posto, ha confermato che 12 persone sono morte sul colpo freddate dall’uomo, mentre un’altra è deceduta poco dopo in ospedale a Belgrado. Veljovic, citato dalla tv pubblica Rts, ha detto che la maggior parte delle vittime è stata uccisa nel sonno, solo una di loro ha aperto all’uomo, che gli ha sparato alla fronte. L’autore del massacro, identificato con il nome di Ljubomir Bogdanovich., e la moglie sono in gravi condizioni.

Secondo i media locali, una strage di tali dimensioni non si era mai registrata né in Serbia né nella ex Jugoslavia. Il killer ha sparato con un’arma che probabilmente deteneva con regolare porto d’armi. Non sembra che l’autore della strage avesse problemi psichiatrici. Ancora ignoto il movente del massacro. I vicini spiegano invece che il killer lavorava come operaio in una ditta slovena, ma da un anno lui e il figlio erano disoccupati anche se sembra non avesse problemi economici. Negli anni novanta, sempre secondo le testimonianze citate dai media, aveva combattuto nelle guerre della ex Jugoslavia ed era in possesso di un porto d’armi dal 1981.

La prima vittima dell’uomo è stato il figlio di 42 anni. Subito dopo il killer a casa sua ha ucciso la madre e ha sparato alla moglie che, nonostante fosse ferita, è riuscita ad avvertire la polizia.

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