Il capo dello Stato auspica di nuovo le larghe intese e a stretto giro Silvio Berlusconi torna alla carica: “Finalmente Bersani si è aperto, è disponibile a un incontro, la data di questo incontro non è stata fissata, ma quella che è la posizione del Pdl, la mia posizione, ormai la conoscono tutti”, ha detto al Tg4. Il leader del Pdl ha ribadito il fatto che bisogna “dare subito un governo stabile e forte al Paese per prendere quei provvedimenti che sono non solo urgenti, ma urgentissimi e che si impongono per rilanciare l’economia”.

Berlusconi ha anche spiegato che gli otto punti programmatici del Pd sono diventati “otto provvedimenti Pdl che depositeremo questa settimana al Senato. Solo attraverso questi provvedimenti si può e si deve uscire dalla recessione per creare nuovi posti di lavoro”.

Solo stamattina, però, Bersani ha ribadito il suo no al “governissimo” e spiegato che un esecutivo con il Pdl porterebbe soltanto a “giorni peggiori”. E in serata è arrivata anche la precisazione di Enrico Letta, ospite a “Otto e mezzo” su La7. “E’ possibile che l’incontro tra Bersani e Berlusconi sia questa settimana, ma il giorno non si sa”, ha affermato il vicesegretario del Pd, ma al centro dell’incontro ci sarà “la domanda se vogliamo o no eleggere un presidente della Repubblica super partes che rappresenti l’unità del Paese”. E le larghe intese? “Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile. Intanto cerchiamo un’intesa sul presidente della Repubblica”.  E dopo l’elezione del prossimo capo di Stato, conclude Letta “la nostra proposta con Bersani premier è lì, però in questo momento non era matura”. 

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