Parte dall’Auditorium Manzoni di Bologna il tour Diamoci del tu dell’Orchestra Maniscalchi. Il gruppo musicale, diretto da Christian Schmitz, che fa riecheggiare le melodie italiane jazz e swing anni trenta andrà in scena venerdì 5 aprile alle ore 21, orfano delle “amiche” e compagne di viaggio Sorelle Marinetti.

“Diamoci del tu…” è uno spettacolo teatral-musicale che regala un’esperienza unica allo spettatore. Un affascinante viaggio nel tempo, verso gli anni in cui l’Italia sperimentò per la prima volta originali suoni, ritmi e melodie in arrivo dal Nuovo Continente – “jazz…”, “swing…” -, per i quali i critici musicali utilizzavano aspre definizioni come “musica del diavolo”, mentre i giovani impazzivano di piacere all’ascolto.

Quei suoni divennero popolari tra gli anni Trenta e Quaranta, grazie a una pletora di validi musicisti, compositori, autori e cantanti, che seppero – nell’alveo della tradizione musicale e melodica nostrana – reinterpretare con sapienza ed eleganza questa musica d’importazione.

Un merito indubbio nella popolarizzazione del genere e degli artisti che di esso furono interpreti lo ebbe l’apparecchio radiofonico, che, comparso con timidezza nelle case di pochi Italiani già nel 1925, ebbe un momento di grande popolarità una decina di anni dopo, divenendo – anche grazie alla volontà del Regime di imporlo per facilitare la propria propaganda – un elemento indispensabile nei salotti della Penisola.

E poi le sale da ballo! Perché questa è soprattutto musica da ballo, che regalò puro divertimento a un’Italietta affamata di spensieratezza.

L’Orchestra Maniscalchi e il suo cantante Gianluca De Martini riportano in vita, con rigore filologico, la musica swing e i celebri motivetti degli anni dell’Eiar. Il progetto, nato nel 2008 per volontà di Giorgio Bozzo (produttore) e Christian Schmitz (arrangiatore e direttore artistico della formazione, altrimenti noto come Chicco Maniscalchi) si caratterizza per il paziente lavoro di ricerca e trascrizione degli arrangiamenti originali e per il rigore esecutivo con il quale l’Orchestra affronta il repertorio. Repertorio che è esclusivamente di autori e compositori italiani del tempo!

La Maniscalchi – così come la maggior parte delle orchestre che facevano ballare gli Italiani ai tempi dell’Eiar – è composta da dieci musicisti: una sezione ritmica di quattro elementi (pianoforte, contrabbasso, chitarra e batteria) e una sezione fiati di sei elementi (due trombe, un trombone e tre sax, che all’occorrenza diventano clarinetti). Doveroso citarli tutti: Christian Schmitz – pianoforte; Adalberto Ferrari – sax contralto, c-melody e clarinetto; Andrea Ferrari – sax contralto, sax basso e clarinetto; Roberto Meroni – sax tenore e clarinetto; Sergio Orlandi – tromba; Fabio Buonarota – tromba; Federico Cumar – trombone; Pierluigi Petris – chitarra; Paolo Dassi – contrabbasso; Riccardo Tosi – batteria

La splendida voce del tenore Gianluca De Martini è poi l’elemento che completa il processo di mimesi: emule degli “assi del microfono”, De Martini s’inserisce perfettamente in questa formazione, aggiungendo, con la qualità della sua voce e l’eleganza del gesto, un indubbio tocco di credibilità al risultato.

Per info: 051 6569672 – biglietteria@auditoriumanzoni.it

Articolo Precedente

Lo spirito Border Community di Nathan Fake, live al Kindergarten

next
Articolo Successivo

Calde le pere, sesso e case chiuse a Bologna secondo Giorgio Comaschi

next