Basilica di Sant’Ambrogio gremita, nel giorno dei funerali di Enzo Jannacci. Milano si stringe attorno al cantautore che del capoluogo meneghino ha narrato tutte le sfaccettature. A rendergli omaggio ci sono tanti artisti che sono cresciuti imparando da lui, che si districava tra musica e teatro: arrivano Teocoli, Celentano e Fazio. Ma non solo: il sagrato si riempie di gente comune e fan. Arriva il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente di regione Lombardia Roberto Maroni. Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana, celebra la funzione in cui ricorda l’affetto delle persone per Jannacci e cita anche i versi delle sue canzoni: “Si potrebbe andare tutti al tuo funerale, cantavi caro Enzo”.” Ebbene – ha detto – ora ci siamo al tuo funerale e siamo in tanti, e siamo tutti”. Il sacerdote ha poi sottolineato quanto la sua canzone ’El purtava i scarp del tenis’ sia diventata una specie di “esperanto dell’emarginazione e della denuncia di ogni indifferenza”. Il feretro esce tra gli applausi, per poi raggiungere il cimitero Monumentale di Francesca Martelli

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