Donne alla prese con l’ambivalenza del sentimento materno, sospese tra il rifiuto di una nuova condizione, per di più irreversibile, e la paura di ammetterlo. Giovani madri alla prima gravidanza, scene di vita vissuta da gruppi di donne alla Casa del quartiere di San Salvario e all’Ospedale Sant’Anna di Torino, scatti di mamme da album di famiglia. Sono queste le storie che andranno a comporre il webdocumentario “Tutto parla di voi”, un progetto in rete sulla maternità, online da oggi su Ilfattoquotidiano.it.

Il webdoc è prodotto da Mir cinematografica – Ventura film – Rsi Radio televisione Svizzera, in collaborazione con Ilfattoquotidiano.it e Bim distribuzione. Ispirato a Tutto parla di te, l’ultimo film di Alina Marazzi sulla depressione post partum, nelle sale dall’11 aprile, è patrocinato dall’Osservatorio nazionale per la salute della donna (Onda) e dall’associazione Nascere bene Ticino.

Dal materiale di tipo documentaristico, raccolto durante la lavorazione del film, è nata l’idea di realizzare un webdocumentario articolato in due parti: una più narrativa, che riprende le interviste della regista a donne diventate madri, accompagnate da altre voci che si interrogano sulla maternità come medici, ostetriche, pedagoghe, psicanaliste ed educatrici; l’altra più partecipativa, sviluppata sulla base della piattaforma di narrazione collettiva “Le vostre storie”, che offre la possibilità di raccontare la propria esperienza di maternità e paternità inviando un video, un post, un tweet, filmati e fotografie. Questa piattaforma, visibile sempre sul sito del Fatto Quotidiano, rimarrà aperta per il caricamento di contenuti personali da parte degli utenti, con la possibilità di commentare e condividere. 

Le testimonianze delle donne raccolte nel webdoc seguono il filo delle emozioni, dalla scoperta di essere incinte fino alla costruzione di un nuovo equilibrio insieme al proprio figlio, maturato attraverso la convinzione che non c’è un unico modo di essere madri, imperfette com’è naturale che sia, ma libere adesso di poterlo ammettere.

Il webdocumentario “Tutto parla di voi” diventa così un esperimento di narrazione collettiva, per costruire un nuovo punto di vista sulla maternità, lontano dai luoghi comuni. Stereotipi che raccontano di donne serene, capaci di vestire fin da subito gli abiti della maternità. Ma le stime parlano una lingua diversa: “In Italia sono oltre 90.000 le donne soffrono di disturbi depressivi nel periodo perinatale, che comprende la gravidanza, il puerperio e i dodici mesi successivi al parto”, ricorda il professor Claudio Mencacci, referente scientifico del progetto “Un sorriso per le mamme”, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e presidente della Società italiana di psichiatria.

“Parlare di maternità non dovrebbe riguardare solo le mamme – spiegano gli autori Ornella Costanzo e Fabrizio Giardina Papa – ma tutte le donne e gli uomini, perché riguarda la crescita culturale della collettività. Ancora più utile e importante è riuscire a mettere insieme tanti sguardi per raccontare la maternità attraverso le voci di chi la vive, cercare di dare spazio a diversi ruoli, abbattere i luoghi comuni, affrontare i sensi di colpa e le questioni di genere, occuparsi del proprio lavoro e al tempo stesso della famiglia, andare a fondo nei desideri più intimi, scovare i pensieri più inconfessabili. E da qui risalire verso la costruzione di un’identità, provando a spostare il punto di vista: vedersi madri per la prima volta respingendo l’immagine diffusa e stereotipata a cui culturalmente siamo abituati”.

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