La condanna in appello di Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, conferma che la politica nel nostro Paese in questi anni è stata condizionata da una forza che ha avuto forti contaminazioni con la criminalità organizzata. E spiega anche in maniera del tutto evidente di quanto ci sia necessità di rimettere al centro del dibattito il rispetto della legalità, del quale nessuna democrazia può fare a meno.

Se manca questo rispetto non conta quanti voti si prendono, perché non è una questione di numeri, l’importante è, per dirla con le parole di Bisio, non rimanere spettatori ignavi dell’omicidio della legalità in Italia.

Sabato, ad esempio, Berlusconi ha riempito Piazza del Popolo a Roma. E anche piazza SS. Apostoli era piena.

Ma il senso delle due manifestazioni è stato completamente diverso. Non tanto per le dimensioni delle due piazze, ma per le modalità e i contenuti.

Per organizzare la Festa della legalità, insieme ad altri cittadini romani, ci siamo incontrati in tre assemblee, abbiamo discusso e preso insieme alcune decisioni. Alcuni erano pessimisti, altri pensavano invece che fosse necessario partire dall’appello di MicroMega sulla ineleggibilità di Berlusconi per far sentire anche la voce di chi, come noi, crede nella forza dirompente del rispetto delle regole e della legalità.

Ed ecco allora, la vera questione: il rispetto delle regole.

Ma secondo voi, sta nelle regole pagare 10 euro e un panino al salame alcuni figuranti per riempire una piazza? Sta nelle regole pagare con i soldi dei cittadini (perché di questo si tratta quando parliamo di finanziamento pubblico) non solo la partecipazione ma anche i 90.000 euro per consentire ai partecipanti di usufruire gratis di metrò e autobus?

Facciamo due conti:

Noi a p.zza SS. Apostoli abbiamo speso 1400 euro per il “camion-palco”, 420 euro per le 140 magliette con la vignetta di Vauro che abbiamo messo in vendita, 150 euro per gli striscioni, le fotocopie, gli adesivi e i nastrini che abbiamo distribuito. Per un totale di 1.970 euro.

Durante l’autofinanziamento in piazza abbiamo raccolto 3.597,47 euro, eravamo circa 3.000, quindi ciascuno ha messo di tasca propria poco piú di un euro, volontariamente. Ora in cassa sono rimasti 1.627,47 euro che metteremo da parte per poterli utilizzare per le prossime iniziative.

Il Popolo della Libertá, per la sua manifestazione a P.zza del Popolo, ha pagato almeno 800 pullman che sono arrivati da tutta Italia, costano non meno di 1.000 euro ciascuno, quindi sono 800.000 euro, ai quali vanno aggiunti almeno 200.000 euro per il palco e i maxischermi (ma quello in Via del Corso, chi lo ha autorizzato?), almeno 50.000 euro per i manifesti che hanno impiastricciato Roma in questo mese (di affissioni abusive), più i soldi pagati ai figuranti che probabilmente erano 20.000 (presupponendo che la metà dei pullman fossero veramente di militanti ) per la bella cifra di 200.000 euro. Il tutto, sommato ai 90.000 euro pagati all’Atac, fa più o meno un milione e trecentotrentamila euro. Siamo ottimisti e diciamo che piazza del Popolo era davvero piena (in realtà molti spazi vuoti dimostravano il contrario): 60.000 persone reali. Più di 20 euro a persona, questo il costo della manifestazione del PdL,

Questa è la differenza, che fa anche capire la distanza “politica” delle due iniziative: 20 euro ciascuno (e un panino al salame) carpiti dalle tasche dei cittadini, tramite il finanziamento pubblico, per la messa in scena della “manifestazione” berlusconiana (che i partecipanti hanno subito) non reggono il confronto con un euro di autofinanziamento che ciascuno di noi ha donato per la nostra presenza “francescana” di p.zza SS. Apostoli.

3.000 cittadini che non volevano rimanere spettatori ignavi, ma che hanno preso in mano la situazione e si sono mobilitati.

Ma le idee espresse nella nostra mobilitazione hanno bisogno di gambe forti, pensieri fluidi e braccia organizzate. Per questo, come Comitato 23 marzo, abbiamo lanciato il progetto di una serie di iniziative (su tutto il territorio nazionale) di formazione permanente. Questa sarà la nostra “Università della Legalità” che accoglierà professori, studiosi, magistrati e giornalisti che si trasformeranno nell’occasione in docenti di alcuni corsi che attiveremo nei prossimi mesi.

L’idea è ancora allo stato progettuale, per approfondire l’argomento e gettare le basi di questa scuola popolare ci troveremo mercoledì 3 aprile alle ore 18.30 presso la sala Esquilino Domani in via Galilei 53. Vi aspettiamo.

B.COME BASTA!

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