Anche la ridente terra romagnola, quella dell’accoglienza e di un modello turistico che ha fatto scuola, è sotto scacco da parte della criminalità mafiosa. Quella stessa criminalità che oggi in doppiopetto si annida in ogni angolo d’Italia, da nord a sud, uccidendo anche imprese di ogni sorta.

Proprio a Rimini pochi giorni fa l’attenzione delle forze dell’ordine si è focalizzata sulle cessioni degli hotel a conduzione familiare, aumentate a livelli esponenziali. Troppe, nonostante la crisi che colpisce un settore da sempre maggiormente immune alle difficoltà: “In questa terra si sono verificati duecento passaggi di proprietà negli alberghi nell’ultimo anno, e questo rappresenta un campanello d’allarme”, ha affermato Claudio Palomba, prefetto di Rimini, durante la presentazione del nuovo osservatorio contro la criminalità organizzata.

Ciò che accade a Rimini è solo un riflesso di una piaga che contagia tutto il sistema Paese, anche quello industriale. Ecco allora che oggi, giovedì 21 marzo, nella giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti di tutte le mafie, diventa importante gridare #NoMafie. Questo è il messaggio che ha scelto l’associazione Libera, che dal 1996 ha indetto questa giornata, primo giorno di primavera, per celebrare la lotta alla mafia e ricordare le numerose vittime.

E c’è anche un altro messaggio che sta rimbalzando in rete, a suon di post e tweet. E’ un video prodotto da DUDE per l’associazione Libera e distribuito dal network Altratv.tv. “Le mafie parlano tutte le lingue. L’unico che non parla sei tu. Rompi il silenzio e libera la tua voce”. Questo è il messaggio embeddato sulle piattaforme di centinaia di web tv e media digitali.

Contro l’omertà, contro il silenzio, affinché anche in rete si possano liberare le voci di chi non ci sta e sceglie consapevolmente di smettere di far finta di niente.  

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