A dieci giorni dall’incendio doloso del 4 marzo che ha distrutto interamente l’area espositiva di Città della Scienza di Napoli, coloro che hanno animato il progetto di quest’area fin dalle origini concordano su un punto: ricostruire si può, ma bisogna farlo in fretta e senza stravolgere l’idea originaria. “Il progetto degli edifici è su un dischetto di proprietà della Fondazione Idis e, volendo, si potrebbe attuare immediatamente, basta solo trovare il denaro per farlo” dice l’architetto Pica Ciamarra. L’invito è ricostruire senza riaprire discussioni antiche su dove e perchè ridare vita ad un progetto che doveva realizzare un’idea di sviluppo innovativa: “un sistema produttivo a bassa intensità di energia e di materia e ad alto contenuto di ingegno”, come ricordano le parole del fondatore di Città della Scienza Vittorio Silvestrini   di Uski Emilia Audino

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