L’ex premier Silvio Berlusconi potrebbe essere dichiarato ineleggibile, se Pd e M5S decidessero di far valere una interpretazione rigorosa della legge 361 del 1957, che stabilisce l’ineleggibilità dei titolari di concessioni statali di notevole entità economica. Vito Crimi, capogruppo del M5S al Senato, ha dichiarato che il gruppo è orientato a votare per l’ineleggibilità. Micromega ha avviato sul tema una petizione on line che ha già superato le 180mila firme. E il Pd che farà? Interpellato sul punto dal Fatto on line, Pier Luigi Bersani sembra cadere dalle nuvole. “Sull’ineleggibilità domani faremo le nostre proposte”, annuncia. D’accordo, ma Berlusconi, in quanto maggiore azionista di Mediaset, azienda che vive di concessioni pubbliche, è eleggibile o no a norma di legge? “Nelle nostre liste no di sicuro”, svicola Bersani prima di chiudersi in auto. Dal canto suo il deputato Maurizio Lupi del Pdl non ha dubbi: “Il titolare della concessione è il dottor Confalonieri, non Berlusconi”. E’ l’interpretazione tenuta buona dal 1994 ai nostri giorni, prima dell’avvento dei 5 Stelle in parlamento. Potrebbe essere ora, in un mutato quadro politico, un elemento di convergenza fra Pd e il Movimento fondato da Grillo? “Se la vedranno in commissione i miei colleghi”, chiosa Paola De Micheli del Pd  di Piero Ricca, riprese e montaggio Paolo Di Malio

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