Polemica vivace negli studi del talk show di approfondimento politico, “L’aria che tira”, su La7. Protagonisti della disputa: Antonello Caporale e Lara Comi. La miccia è innescata dal giornalista del Fatto Quotidiano, che sviscera un problema focale della politica attuale. “L’attuale classe dirigente” – afferma Caporale – ” non ha mai avuto come idea quella di iniziare e di chiudere. Inizia e non chiude mai, fin quando non è presa a calci da qualcuno”. Il giornalista cita l’esempio di Mario Monti e rincara: “Il dato vero è è l’immutabilità e l’irrecuperabilità del potere. I cosiddetti “giovani” della politica sono una finzione, perché vengono cooptati. Lara Comi, ad esempio, è stata cooptata da Silvio Berlusconi, che le ha fatto avere l’esatto numero delle preferenze che ha ottenuto. Il suo pensiero” – continua – ” è condizionato da quello che dice il leader, non ha alcuna libertà”. Irritata la reazione dell’europarlamentare del Pdl, che replica: “Il dottor Caporale si è presentato con un blitz nel mio ufficio a Varese e gli ho rilasciato un’intervista tranquillissima a trecentosessanta gradi, in cui ho espresso il mio pensiero vicino a quello del mio partito”. La risposta della Comi scatena l’ilarità nello studio. La conduttrice Myrta Merlino chiede, divertita: “Ma è arrivato incappucciato?”. Il tesoriere del Pd, Antonio Misiani, aggiunge ironicamente: “Caporale si sarà spacciato per un giornalista di Libero

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