Albert Camus l’intellettuale, il personaggio scomodo, l’autore pieno di contraddizioni e l’uomo sospeso nell’eterna ricerca dell’equilibrio tra identità e società. A cento anni dalla nascita, Fondazione Teatro Due di Parma offre una panoramica sulla vita e le opere del padre de “Lo straniero”, unica realtà in Italia a celebrare un artista a volte incompreso e a volte dimenticato.

L’omaggio che il teatro dedicherà all’autore nel mese di marzo si intitola “Solitaire et Solidaire”, ossia solitario e solidale, aggettivi che condensano il pensiero di Camus, ed è incentrato proprio sul ritorno a Parma del capolavoro di Camus con una nuova produzione di Fondazione Teatro Due che porterà in scena “Lo straniero” per la regia di Franco Però.

Lo spettacolo, tratto dal testo scritto tra il 1938 e il 1940 e pubblicato nel 1942 durante l’occupazione tedesca, torna nella città ducale dopo più di dieci anni e dopo aver girato il mondo, dalla Svizzera a Teheran, riscuotendo successo nonostante le censure religiose ed affermando Camus come maestro della contemporaneità. La prima nazionale della riedizione è in programma il 7 marzo, ma ad aprire le celebrazioni di Camus sarà l’incontro “L’uomo in rivolta” con il giornalista e scrittore Paolo Flores D’Arcais, seguito da un percorso espositivo con foto d’epoca, video e documenti sulla vita e sulla figura dell’autore attraverso i testi e le parole raccolte nei suoi Cahiers.

Di Camus per tutto il mese di marzo parleranno scrittori, studiosi ed esperti di letteratura, esplorandone tutte le sfaccettature, dai luoghi alle opere. Dopo l’apertura con il pensiero politico indagato da D’Arcais, sarà approfondita la filosofia dell’autore con le docenti dell’Università di Parma Samantha Novelli e Rita Messori. Grande importanza sarà data alla dimensione del teatro con l’intervento di Marta Marchetti della Sapienza di Roma e le letture tratte da “La Caduta” e “La Peste” a cura di Massimiliano Sbarsi, Graziano Piazza e Paolo Serra. Nel cartellone ci sarà spazio non solo per le opere più famose, ma anche per quelle meno conosciute, come il lungometraggio de “Il primo uomo”, firmato da Gianni Amelio, che si basa su uno scritto autobiografico incompiuto rinvenuto dopo la morte di Camus. A completare la panoramica sull’autore, sarà Caterina Pastura, della casa editrice Mesogea, che indagherà i luoghi di Camus, dall’Algeria alla Francia, abbracciando tutto il Mediterraneo che traspira dai testi dell’autore.

Info www.teatrodue.org

 

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