Forse non tutti sanno che il cosiddetto Decreto Balduzzi ha depenalizzato la colpa medica lieve nei casi in cui i medici seguono linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica. In altre parole, può accadere, come dimostra una recente sentenza, che la Corte di Cassazione annulli una condanna per omicidio colposo a carico di un medico che nel corso di un intervento ha provocato una lesione dei vasi sanguigni,  che si è rivelata poi fatale per il paziente.

O che nella sentenza di un giudice del Tribunale di Varese si legga che nei casi di depenalizzazione per colpa lieve anche la responsabilità civile si riduca notevolmente, tornando a un modello di responsabilità medica precedente al 1999, per il  quale l’azione si prescriverebbe in 5 anni, e non in 10, e l’onere probatorio del medico verrebbe alleggerito a carico di quello del paziente. Questo cambio di rotta sulla responsabilità civile è quello più preoccupante, anche perché vanificherebbe la giurisprudenza degli ultimi 15 anni in questa materia…

C’è insomma da chiedersi se questa lotta alla medicina difensiva, che ha ispirato la legge, non vada a “penalizzare” troppo chi il danno lo ha subito davvero, perdendo la salute o addirittura la vita.

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