La notizia è di quelle che scottano: Nick Cave approda in Emilia Romagna. L’artista australiano, dopo Roma e Milano, arriva al Paladozza di Bologna Venerdì 29 Novembre 2013.

Quel titolo dell’Unesco che ha statuito Bologna “Città creativa della musica”, prima in Italia e seconda in Europa dopo Siviglia, sembra non essere più una coccarda inutile, uno specchietto per le allodole, ma un fregio attestato dalla realtà dei fatti. 

Il suo quindicesimo album in studio Push The Sky away è senza alcun dubbio una grande opera musicale. Dietro la superlativa copertina di Dominique Issermann si nascondono nove ottime tracce. Un album rarefatto, minimale, fatto di sonorità eteree che accantona quel filone che il Re inchiostro (questo uno dei soprannomi di Cave) aveva intrapreso assieme ai Bad Seeds – la band storica che lo accompagna ormai da molti anni.  Un album che torna sui grandi standard di “No more shall we apart” del 2001, lasciandosi alle spalle e cancellando una serie di tre album che avevano fatto pensare ad un esaurimento della vena creativa di Cave.

Di grande importanza anche i testi: racconti neri che parlano di situazioni al limite, di sentimenti purpurei che ribollono inquieti negli animi di personaggi pronti a tutto. La messa in scena di queste storie non bisognerà assolutamente perdersela. Chi conosce Cave e ha già avuto la fortuna di vederlo dal vivo sa bene perché: la sua mimica e presenza scenica con cui inscena le tragedie dell’umano sono qualcosa di unico. Ma non è necessario averlo visto dal vivo, basta ad esempio andarsi a vedere il video di Tupelo o di Where the wild roses grow (dove duetta con l reginetta del pop australiano e mondiale Kylie Minogue) per rendersene immediatamente conto.

Push the sky away, uscito da appena quindici giorni, ha già conquistato critica e pubblico: ha convinto i vecchi fan e ha fatto nuovi accoliti. La voce baritonale del Re inchiostro coniugata ad una poetica di pece, pallore, margini e psicosi sembra essere, e forse quanto non mai, al passo con i tempi. Il magnetismo di quest’album ha attratto anche la rete che si è fatta in quattro per promuoverlo e per farne parte. Sul sito dell’artista si possono acquistare diversi packaging e supporti: dal CD al vinile passando per due diversi box in edizione speciale. Ma per essere al primo posto nelle classifiche di mezzo mondo il packaging ammiccante non basta, questo è un album che ha una sostanza poetica radicata e universalmente evocativa.

Siamo preoccupati di una sola cosa per questo concerto: l’acustica del Paladozza non è mai stata delle più eccelse, tutt’altro (sopratutto per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti elettrici). Confidiamo in un ottimo lavoro da parte dei tecnici del suono. Rimaniamo comunque convinti che il freddo e la pioggia di Novembre saranno più dolci del solito, almeno su Bologna, almeno il 29 Novembre.

Se queste sono le premesse consigliamo di affrettarsi ad acquistare il biglietto.

Tenete pronti i mouse, perché da domani – 7 Marzo ore 9 del mattino – sul sito  www.nickcave.com comincerà la corsa all’acquisto dei biglietti.

Fate piano, non accalcatevi.

Articolo Precedente

Ed ora lasciamo andare Lucio Dalla, si farà vivo lui

next
Articolo Successivo

Gas Rivara, il deposito non si farà. Dopo Erg si ritira anche l’inglese Independent

next