Non è ancora tempo di tagliare i bonus ai banchieri. La presidenza dell’Unione europea ha rinviato l’accordo sui premi dei manager perché, come spiega il ministro irlandese dell’economia Micheal Noonan, ha bisogno di più tempo per risolvere “dettagli tecnici” tra cui la questione della data di entrata in vigore delle nuove norme per i patrimoni delle banche e della modalità di applicazione del massimale di remunerazione.

L’Italia, nel frattempo, si era schierata con i Paesi che sostengono il tetto ai bonus. “L’Italia appoggia il compromesso sulle remunerazioni dei banchieri ma preferirebbe che si trovasse l’unanimità in sede di consiglio”, ha detto il ministro dell’economia Vittorio Grilli intervenendo all’Ecofin. “Come diceva anche la Germania, se ci fossero ancora alcuni giorni di tempo sarebbe forse possibile trovare l’unanimità, ma annuncio che l’Italia appoggerà il compromesso”.

Londra, roccaforte finanziaria dove hanno sede le maggiori banche europee, resta fortemente contraria alla legislazione che impone un tetto ai premi in denaro. “Abbiamo un problema sui bonus dei banchieri e sulle remunerazioni, perché il compromesso trovato (tra Consiglio e Parlamento) potrebbe avere un effetto perverso sul sistema bancario, scoraggiando la responsabilità del settore piuttosto che promuoverla”, ha detto il ministro dell’economia George Osborne. “Capisco la rabbia dell’opinione pubblica”, ha aggiunto, “ma ci sono Paesi, come il nostro, che pagano un prezzo troppo alto per le crisi nelle banche”.

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