Le cartoline romane spaventano. I cardinali americani e asiatici, sbarcati in Vaticano con anticipo, riferiscono ai vescovi connazionali che la situazione più che seria è grave.

Un po’ di vento soffia primavera, ma la tensione corrisponde a una colonnina di mercurio impazzita, pronta a esplodere. Il gruppo italiano, che conta 28 porporati su 115 elettori, media con un’abilità che in tanti non praticano. L’ultima offerta può far sorridere gli americani, ricordando la campagna di Obama in coppia con la Clinton: volete il ticket? La richiesta, formulata con afflato evangelico, è molto furbesca, molto italiana.

I cardinali romani sono disposti a cedere la papalina, a un erede di San Pietro anche lontano, forse addirittura di pelle nera. Chiunque. Però su una poltrona, la più terrena, non si tratta e non si discute: la segreteria dio Stato resti tricolore. Gli stranieri, soprattutto quelli che non frequentano la Curia, vogliono sfruttare l’atmosfera di scandali e complotti, senza consegnare il governo a un amico di Tarcisio Bertone e del gruppo genovese. Si prevede un ballottaggio.

Il Fatto Quotidiano, 3 Marzo 2013

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