C’era bisogno di un altro appuntamento dedicato alla birra artigianale? Certo che sì, se si riesce a raccogliere oltre 100 birre italiane e 23 birrifici tutti insieme: così Eataly Roma si appresta ad ospitare sabato 2 e domenica 3 marzo un appuntamento dedicato alla bionda che fa girare la testa anche alle donne. Certo non è l’unico appuntamento nel nostro Paese in cui è possibile degustare ma anche parlare di birra, segnale che oramai si tratta di una bevanda che ha assunto una nuova identità. Non abbiamo più davanti agli occhi soltanto un boccale fresco e dissetante ma un prodotto ragionato, frutto di esperimenti e combinazioni diverse che sta – in controtendenza – crescendo sia in termini di produzione che di fatturato. Come conferma Assobirra, che monitora il trend di un settore da 2,5 miliardi di euro.

E allora che festa sia, così oltre ad ascoltare buona musica e partecipare a seminari di approfondimento (interessantissimo quello sulle birre anglosassoni), si possono affrontare laboratori sulle birre a fermentazione spontanea e bere la giusta birra a seconda del menù che si predilige. Ma, appunto, si tratta di una bevanda che piace lungo tutto lo stivale, così negli stessi giorni, dal 4 al 10 marzo è in programma la Settimana della Birra Artigianale 2013 con eventi distribuiti in tutta Italia: alla scoperta di nuovi birrifici e produzioni in un lungo brindisi collettivo.

Insomma, è una rincorsa al fermento che solletica, con un unico dubbio che non siamo di fronte all’ennesima bolla di un mercato che sulle spinte emotive di una moda è cresciuto enormemente ma danza sul ciglio del baratro come ben sanno quanti lavoravano per i tanti siti internet prolificati nei primi anni di questo secolo.

di Massimiliano Carbonaro

www.puntarellarossa.it

Articolo Precedente

Il bio non sente la crisi: acquisti in aumento

next
Articolo Successivo

La ricetta di Alessia Vicari: lo sgombro, la bieta e Serge Latouche

next