Basta passare per caso in via D’Azeglio a Bologna e lì davanti al civico 15 c’è sempre qualcuno che pensando di non essere visto cerca il campanello Dalla. Introvabile, ancora oggi. Dalla era il commendatore Sputo. Nemmeno google map potrebbe aiutare.

Uno scherzo monicelliano per un amante della vita come Lucio Dalla, venuto a mancare un anno fa, l’1 marzo 2012, a Montreaux di prima mattina nella sua stanza d’albergo. Bologna si è data da fare per un anno intero ricordandolo perennemente. Santo laico Lucio, protagonista, suo malgrado, di un funerale evento, sorta di transfert collettivo, che forse solo per la dipartita di Elvis si era verificato.

Indimenticabile Lucio, si dice ancora oggi, e lo si dirà ancora per un bel un po’ di anni. Indimenticabile Lucio è però anche una mostra fotografica che dalle ore 18 del 1 marzo 2013, e fino al 14 marzo potrà essere visitata nella manica lunga di Palazzo d’Accursio. Scatti di assoluta originalità estetica, tasselli di un mondo dell’arte e del quotidiano, microcosmo di Lucio Dalla amico e amante della sua città e dei suoi abitanti.

La mostra, curata  dell’associazione Unione Fotografi Organizzati e da Fotoviva  Casa  della  fotografia, con il patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e dell’Associazione Amici di piazza Grande, racconta Lucio come in un caleidoscopico album dei ricordi, spazia dagli anni sessanta/settanta, perfino con la madre davanti ad urna elettorale durante il voto, fino a più recenti scatti in cui si scherza sul sua eccentricità e appariscenza in scena.

Altro documento prezioso in questi giorni di celebrazione e ricordo di Dalla, è il libro edito da Minerva a cura di Gianfranco Baldazzi e Roberto Serra, Lucio Dalla – L’uomo degli specchi. A un anno dalla scomparsa del grande artista, Baldazzi (autore di diverse canzoni come “Piazza Grande”, “Sylvie”, “La casa in riva al mare”, “Grande figlio di puttana”) e Serra (fotografo personale di Dalla, autore di pubblicazioni fotografiche), entrambi amici di lunga data e stretti collaboratori dell’artista, ricordano la vicenda, artistica ma non solo, di Lucio Dalla, figlio del dopoguerra, divenuto figura centrale della canzone del terzo millennio, e incantatore di tre generazioni di giovani, proiettando la sua poetica in un domani senza confini.

Ancora, al Lumière il 1 marzo alle 20 per Visioni Italiane e lunedì 4 marzo alle 18.15 al Teatro Navile, il documentario Anna Bello Sguardo di Vito Palmieri, lavoro ottenuto assieme agli studenti della II C della scuola “Testoni Fioravanti” di Bologna, racconto di un tredicenne che proprio davanti alla foto di Lucio in canotta Virtus, bolo umano di pelo con la fronte nemmeno all’ombelico dello storico pivot bianconero Gus Binelli, prende consapevolezza che la statura non è importante nella vita.

Infine, il concertone di lunedì 4 marzo 2013 in Piazza Maggiore con, tra gli altri, Ron, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Zucchero, Luca Carboni, Ron, Ornella Vanoni, Marta sui Tubi, Paolo Fresu e Samuele Bersani.

E poi un consiglio: nell’immenso calderone del web le peculiarità e la sperimentazione di Dalla rischiano di perdersi lentamente, mescolarsi in una playlist infelice e incapace di raccontare la versatilità e la curiosità del musicista. Quindi, per i più giovani, stampatevi l’ordine degli album, recuperateli uno alla volta, cercate di capire i passaggi da un disco all’altro, la voglia di sperimentare di Dalla, di mescolarsi agli stimoli della poesia, del jazz, dell’elettronica, della lirica, tappa dopo tappa, brano dopo brano. Il più bel regalo che gli si possa fare.

Articolo Precedente

Parmalat, la Procura chiede di azzerare il cda dell’azienda

next
Articolo Successivo

Imola, giallo sulla morte del consigliere Pdl. La moglie è deceduta 40 ore dopo

next