Nel maggio del 1992, all’indomani dell’eccidio di Capaci, i nostri Rappresentanti d’Istituto del Liceo Scientifico che stavo frequentando, indissero un’assemblea, sostenuta anche dai docenti. Ci sedemmo per terra nell’atrio della Scuola perché eravamo troppi per stare in Aula Magna. Per me fu un’occasione per saltare lezione, perché nemmeno sapevo bene cosa fosse successo e nemmeno chi fosse Giovanni Falcone… e durante l’Assemblea saltarono fuori diverse interpretazioni della figura del giudice ucciso, alcune anche contrastanti tra loro, pur unite nel cordoglio per il gesto clamoroso.

Io avevo 16 anni, non avevo mai seguito con attenzione un telegiornale( che faceva da colonna sonora alla cena e poco altro) o letto con costanza un quotidiano…Eppure quell’Assemblea mi stimolò, decisi di informarmi, l’hanno successivo mi candidai, anche sull’onda della barbara uccisione del giudice Borsellino, e venni eletto Rappresentante d’Istituto a mia volta. Quello stesso anno ebbi la fortuna di assistere ad una testimonianza della sorella del giudice Falcone, Maria, ed avere un breve colloquio con lei: la statura morale e la dignità intrisa di coraggio di quella donna mi avvicinò all’idea che mi ero fatto di suo fratello.

Il ricordo che ho di Falcone e Borsellino è questo, che mi accompagna ogni giorno nel quale devo decidere di avere Coraggio e non rassegnazione, Passione e non paura.

Grazie per questa occasione di tornare col ricordo a quelli che per me sono, ormai, due dolci amici che non ci sono più.

Omar Colletto

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