Sono quasi 90 milioni le ore di cassa integrazione guadagni richieste a gennaio 2013. Il dato, secondo la Uil, si è infatti attestato a quota 88,6 milioni di ore in capo a 532mila posti di lavoro, e segna un aumento del 2,7% rispetto a dicembre 2012. Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso l’aumento delle richieste è stato pari al 61,6 per cento: a gennaio 2012 le ore erano state 54 milioni. Un dato quello del mese scorso, che va in controtendenza rispetto all’andamento registrato a gennaio negli ultimi 4 anni che hanno sempre segnato valori inferiori rispetto al mese precedente.

In particolare ad aumentare del 25% sono le richieste di cig straordinaria mentre le ore richieste per quella ordinaria salgono del 18,5 per cento. In forte calo invece le richieste di cig in deroga che segnano un -41,1 per cento. A livello regionale, è il Nord l’area con il maggior numero di ore richieste: oltre 51 milioni, con un incremento del 4,5%, mentre nel Sud c’è stato un aumento del 4,1%, pari a 21 milioni di ore. Il Centro, invece, registra una flessione del 4,5% nonostante i 15 milioni di ore richieste. Geograficamente l’aumento più alto si è registrato in Liguria (+256,0%), seguita dall’Abruzzo (+45%) e dalla Lombardia (+34%). In controtendenza la Valle d’Aosta che ha registrato una flessione del 84,7 per cento. La Lombardia è stata, sempre in gennaio, anche la regione con il più alto numero di ore autorizzate: 21,2 , milioni. A livello cittadino, è boom per Pordenone (+3.434%), Genova (+1.328%) e Brescia (+1.112%). 

“L’aver attribuito un primo acconto per il 2013 alle Regioni è importante – sottolinea il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy – ma non risolutivo poiché è facilmente prevedibile che l’ammontare delle risorse previste dalla Legge di Stabilità non saranno sufficienti di fronte ad una spesa quantificabile in almeno 1,5 miliardi di euro“. La Uil, prosegue, “stima che nel 2012 sono stati quasi 3,4 milioni i lavoratori che hanno avuto, con varie forme, un sostegno al reddito, di questi oltre 1,8 milioni sono transitati, con varia durata, in cassa integrazione e oltre 1,7 milioni hanno avuto un assegno di disoccupazione o mobilità”. In sostanza, spiega ancora il sindacato, “quasi un terzo dei lavoratori iscritti all’Inps è stato, per effetto della crisi, costretto a richiedere una tutela sociale”.

E il futuro non è roseo: la Uil infatti secondo una stima prudente segnala un possibile aumento dei lavoratori in cassa nel 2013 dell’1% trascinati da un prevedibile aumento del tasso di disoccupazione. “Parlare di crescita – conclude Loy – non può diventare un rito o parola vuota, ma un impegno che qualsiasi maggioranza emerga dal voto politico dovrà, rapidamente, declinare in atti concreti“.

Linea analoga per il leader della Cgil, Susanna Camusso. “Rimane un’emergenza avere i finanziamenti per gli ammortizzatori sociali”, ha detto da Bari a proposito dello sblocco parziale degli ammortizzatori sociali da parte del governo. “Sono mesi che continuiamo a dire che il punto fondamentale è avere le risorse per gli ammortizzatori sociali. Ovviamente guardiamo positivamente al fatto che l’altro giorno si siano definite le risorse”, ha aggiunto. “Dobbiamo però sapere che sono risorse che guardano a chiudere ciò che non è stato ancora pagato dell’anno passato, e non coprono nemmeno l’intero 2012”, ha concluso.

 

”C’è il problema serio del creare lavoro in questo Paese. E noi abbiamo fatto una proposta che riguarda una distribuzione fiscale differente e una tassazione patrimoniale delle grandi ricchezze, che permetta di avere risorse da investire nella creazione di lavoro – ha aggiunto – Ci sono poi alcuni provvedimenti che, come è noto, non costano e possono essere fatti immediatamente, e che riguardano la democrazia e la rappresentanza nei luoghi di lavoro”.

Tornando alle stime su gennaio, a livello settoriale, è l’industria ad aver registrato il maggior numero di ore richieste rispetto a dicembre: ben 67,3 milioni. Segue il commercio con 9,4 milioni di ore, l’edilizia con 7,6 milioni e l’artigianato con 4,5 milioni di ore. In termini percentuali è solo il settore industriale ad aumentare la richiesta del 20,3% mentre tutti gli altri registrano una flessione: nell’artigianato del 48,8%, nel commercio del 30,6%, nell’edilizia del 6,6%. Quanto alla cig in deroga, le maggiori richieste provengono dal commercio (6,4 milioni di ore), a cui segue l’artigianato (4,5 milioni), l’industria (4,4 milioni) e l’edilizia (500mila).

 

Articolo Precedente

Lavoro, Fornero firma i primi 13 accordi per gli ammortizzatori in deroga

next
Articolo Successivo

Manager No profit: perché in Italia guadagnano meno?

next